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"Non si mostrino offesi se parliamo di inciucio. Non facciano i finti indignati se li chiamiamo partito unico. E’ esattamente quello che sono PDL (oggi FI) e PD-L. Ma, ahinoi, lo sapevamo! E' accaduto esattamente ciò che immaginavamo: la coalizione di centro-sinistra è andata di nuovo in soccorso di FI". A denunciarlo è il Movimento Cinque Stelle regionale. "Persino nell’assegnazione della Presidenza della Commissione di Vigilanza, in violazione di una prassi consolidata e mai interrotta, quella secondo cui nelle precedenti legislature, mai la maggioranza ha espresso preferenze sul Presidente della Vigilanza alterando la volontà delle opposizioni". In Commissione di Vigilanza il M5S ha votato compatto il proprio candidato. Al capogruppo Sara Marcozzi, infatti, sono andati 6 voti. Mauro Di Dalmazio di Abruzzo Futuro ha dichiarato di votare per sé, raccogliendo anche il voto di NCD, totale di 2 voti. "Forza Italia, ha deciso all’ultimo minuto di non candidare più lo stimatissimo, preparatissimo, istituzionalissimo – tanto voluto dal Capogruppo di FI - Sospiri ma di fare il nome del più anziano tra tutti, Mauro Febbo, che raccoglie 6 preferenze. In caso di parità, infatti, si aggiudica la Presidenza il consigliere più anziano. Totale di 14 votanti..", ricostruisce il Movimento. L’opposizione è formata da 13 consiglieri. "Quel voto della maggioranza – senza il quale il M5S avrebbe avuto (democraticamente) la meglio - ha inficiato e determinato la Presidenza della Commissione di Vigilanza. Siamo all’assurdo: dopo aver regalato (con 3 voti) la Vice Presidenza a del Consiglio a FI e (sempre con tre voti) il Segretario a NCD, oggi la maggioranza ha determinato con il proprio voto quello che sarà il proprio controllore, Forza Italia. Ne saranno certamente contenti gli elettori del PD.Il controllato che controlla il proprio controllore, siamo all'aberrazione", denunciano i grillino regionali. "Ad ogni modo, il M5S utilizzerà ogni potere ispettivo che il Regolamento (ancora) gli consente. L’opposizione sarà certo più dura, di stretto controllo ma senza dubbio propositiva. L’unico partito del NO è il monopartito PD-FI che, a questo punto possiamo dirlo, teme il controllo del M5S ed è disposto a tutto, ad ogni genere di compromesso, pur di non lasciare spazio ai cittadini. La promessa è una: il M5S non si tirerà mai indietro e non smetterà mai di informare e denunciare gli abusi del casta che, evidentemente, ha come unico obiettivo comune l’autoconservazione", conclude la Marcozzi nella nota. sara_marcozzi_consiglio_regionale