Sopravvissuti alla pandemia e in aumento. I centenari in Italia viventi al 1° gennaio 2021 sono 17.156: oltre 2mila in più rispetto al 2020, quando erano 14.804. Come vediamo nel grafico in alto, sono in aumento da 2 anni: nel 2019 erano 14.456. Perché aumentano? La popolazione invecchia sempre di più, certo. Ma in questo caso, come vedremo più avanti, c’entra anche la prima Guerra mondiale che aveva fatto calare le nascite e quindi c’è stato anche un calo delle classi di età che nel periodo 2016-2018 potevano arrivare potenzialmente a 100 anni.
Quanti sono i centenari in Italia?
In pratica secondo le rilevazioni dell‘Istat del 2020 riescono ad arrivare a 100 anni di vita 2,45 persone ogni 10mila abitanti. Ma non succede allo stesso modo in tutta Italia. Grazie ai dati demografici dell’Istat abbiamo calcolato quale sia il numero di centenari in Italia per 10mila abitanti nelle province italiane. Trieste è la provincia in cui sembra più facile raggiungere il traguardo: sono 4,58 ogni 10mila abitanti. In Abruzzo sono 3 ogni 10mila abitanti, quindi i nostri corregionali “over 100” dovrebbero essere 360.
Le città con più centenari
La seconda in classifica è Isernia con 4,54, mentre la terza è Genova (4,27). Nuoro, invece, è solo ottava con 3,77 centenari ogni 10mila residenti. L’Ogliastra, infatti, dal 2016 fa parte della provincia di Nuoro ed è stata oggetto di ricerche scientifiche perché ormai da decenni viene riscontrata una presenza molto alta di centenari in Italia.
La speranza di vita nella “zona blu”
É stata definita “zona blu”, un termine usato per identificare un’area demografica e geografica del mondo in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale. Il concetto è nato dal progetto Akea con il quale alcuni medici e ricercatori dell’università di Sassari cercano di capire il “segreto” di questa longevità. L’Ogliastra è stata spesso accostata all’isola di Okinawa, una zona del Giappone nel quale è stata riscontrata una longevità superiore alla media.
Dove sono i centenari in Italia?
Analizzando i dati dell’Istat si riscontra che la presenza di centenari è molto più accentuata nei Comuni di piccole dimensioni. Il Comune con più di 5mila abitanti con la più alta presenza di persone over 100 è Pontremoli, in provincia di Massa-Carrara, con 10 centenari e un dato di 14,08 ogni 10mila residenti. Il secondo è Rodigo (in provincia di Mantova) con 13,18 e il terzo è Celle Ligure (11,8), in provincia di Savona. Se, invece, prendiamo solo i Comuni con più di 10mila abitanti vediamo che il primo è Spilimberto, in provincia di Modena (12,82 over 100).
Il grafico sopra, tratto dal rapporto Istat sull’Italia del 2019 è un po’ datato rispetto ai dati più recenti, ma spiega bene che cosa sta succedendo. In sostanza i centenari sono calati perché negli ultimi anni chi superava i 100 anni era nato mentre in Europa infuriava la prima guerra mondiale e, si sa, durante una guerra la natalità crolla. Per questo, 100 anni dopo, calano gli ultra centenari. Ma, appunto, nel 2020 è aumentato. Infatti, come mostra il grafico, il picco di centenari si è avuto nel 2015, quando erano circa 19mila; quelle sono le persone che sono nate alla vigilia della prima guerra mondiale. l meccanismo che spiega il calo del numero dei supercentenari in Italia è illustrato sempre dal grafico che mostra, con gli istogrammi azzurri, il numero dei centenari in Italia e con la linea blu il numero delle nascite un secolo fa.
Come si vede, calando il numero delle seconde (calo che è proseguito anche nell’immediato dopoguerra, nel 1919, seppur meno degli anni precedenti) cala anche il numero delle persone che hanno vissuto un secolo. Infatti, guardando le serie storiche dell’Istat scopriamo che nel 1915 i nati sono stati 1.109.183. Sono calati in modo repentino nel 1916 (881.626) per poi scendere fino al 1918 (640.263) e risalire, non a caso, nel 1920 a 1.158.041.
I dati sui centenari in Italia
L’89% delle persone che hanno compiuto i 100 anni di età sono donne. In 1.112 hanno superato i 105 anni: di questi, la metà vivono al Nord (563). Sono solo 21 i supercentenari (persone di 110 anni e su), comunque il doppio rispetto al 2009, quando erano 10. Circa l’85% dei centenari vive in famiglia, il 15% in un istituto. I nomi più comuni tra gli appartenenti a questo speciale gruppo sono Giuseppe e Maria mentre considerando la cittadinanza gli stranieri osservati negli anni di indagine sono solo 30 (0,5%). La stagione invernale è il periodo più a rischio: più del 40% supercentenari è infatti deceduto tra dicembre e marzo.