×

Avviso

Non ci sono cétégorie
Nomina "del sindaco" all'URP del Comune. Il Partito Democratico denuncia le modalità adottata e riaccende i riflettori sulle nomine “fiduciarie” effettuate dal Sindaco e che destano "fortissime perplessità sia sul piano della regolarità che su quello dell’opportunità" a cominciare dalla mancata pubblicazione sull'albo pretorio del Comune "dei decreti del sindaco".  Il caso di specie, adesso, è la scelta di un collaboratore dell'Urp, Ufficio Relazioni con il Pubblico che per il Pd il sindaco tratterebbe alla stregua di un ufficio di Staffa, ma così non è: "Risulta inaccettabile l’utilizzo dello strumento della nomina diretta intuitu personae ex art. 90 TUEL, libera e senza la minima garanzia di una forma di selezione ad evidenza pubblica, per la copertura di un posto da collaboratore presso l’Ufficio relazioni per il pubblico (URP), fino alla scadenza del mandato elettivo". Scrive il Pd: "L’URP non può essere concepito come struttura alle dirette dipendenze dell’organo politico di vertice" e ancora "il fatto che al Sindaco sia riservata la competenza  alla individuazione del responsabile non cambia le cose. Infatti, una cosa è l’individuazione del responsabile, altra cosa è la disciplina delle modalità di accesso all’Ufficio che risponde ai principi generali, primo fra tutti quello sancito dall’articolo 97 della Costituzione ai sensi del quale “agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso”, a tutela dell’ imparzialità e del buon andamento dell’attività amministrativa e soprattutto del merito e dell’uguaglianza delle opportunità". Il Pd si chiede e chiede "che fine ha fatto il concorso pubblico per un posto da “Specialista della comunicazione ”, presso l’ URP del Comune di Teramo bandito diversi anni or sono e mai svolto?  E' assolutamente inopportuna la scelta da parte del Primo cittadino di nominare come collaboratrice URP una persona già nominata in precedenza e candidata nelle recenti elezioni proprio nella lista civica del Sindaco", si legge nella nota del Pd. "Qui non sono in discussione le capacità e il valore della persona, ma si critica fortemente il metodo, si contesta senza mezzi termini la scelta politica, che denota come l'interesse pubblico continui ad essere confuso con gli interessi politici di parte comune