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Esistono diverse maniere per omaggiare la memoria di un grande e indimenticato autore quale Fabrizio De André. La prima, la più immediata e più praticata, consiste nel continuare a dar voce alle sue composizioni eseguendole dal vivo, suscitando in tal modo l’interesse delle nuove generazioni per il poeta ligure e rinvigorendo quello dei cultori di vecchia data. Una maniera ulteriore, probabilmente più profonda, certamente più impegnativa, consiste invece nel rendere tributo all’artista affidando a versi e musiche originali il compito di omaggiarne la figura e l’opera, così spesso inestricabilmente intrecciate l’una nell’altra nel caso dei grandi artisti.
Con il loro disco di esordio, dal titolo Carruggi e altri paraggi, i Princesa, gruppo teramano nato nel 2019 come tradizionale tribute-band, provano a muovere un passo in questa seconda direzione.
La formazione del gruppo, piuttosto nutrita, è capitanata da Alessandro Valchera, voce solista e da anni noto come interprete personale e raffinato delle canzoni di Faber, e Valter Di Giacinto, chitarrista, arrangiatore e compositore di tutte le musiche originali della band. Ad essi si affiancano Achille Olivieri alla fisarmonica, Celeste Di Giacinto all’oboe e all’ukulele, Davide Di Giacinto al mandolino, bouzouki, tastiere e percussioni, Emanuele Fanì al basso e Massimiliano Tuzzoli alla batteria.
L’album d’esordio dei Princesa raccoglie dieci brani, per metà tratti dal repertorio classico di De André ma presentati con degli arrangiamenti nuovissimi e personali, accuratamente scelti e perfezionati nel tempo dal gruppo. Per l’altra metà il disco contiene brani inediti, sia nel testo sia nelle musiche. In due casi, i testi delle canzoni sono stati concepiti come un espresso omaggio e ricordo del cantautore genovese. Si tratta di Dicono di lui, dove i Princesa provano a mettere in versi una biografia immaginaria di De André, in cui le vicende concretamente vissute dal poeta, nel tramandarsi di bocca in bocca, si sono nel tempo sovrapposte e mescolate a quelle dei personaggi delle sue canzoni, dando vita a un ritratto intenso e suggestivo.
Il secondo dei brani inediti espressamente dedicati a Faber si intitola La voce (11.01.1999), dove la data è quella della sua scomparsa. Si tratta in questo caso di un epitaffio scritto dalla poetessa friulana Rita Maria La Boria e concepito come un inno alla meravigliosa e indimenticabile voce di Faber, destinata a rimanere per sempre impressa nel cuore e nella memoria degli appassionati.
È ugualmente frutto di una collaborazione a distanza, stavolta con l’autrice catanese Valeria La Rocca, il brano Un robivecchi, il cui testo fornisce il ritratto di un personaggio che avrebbe potuto facilmente trovar posto nell’album che De André, agli inizi degli anni ’70, trasse dall’Antologia di Spoon River di E.L. Masters.
Tra le cinque cover presenti nella raccolta spiccano le belle e personali versioni di Fiume Sand Creek e de Il pescatore e l’interpretazione di Una storia sbagliata, il cui nuovo arrangiamento rende in maniera particolarmente intensa e toccante il ricordo della lugubre, e tutt’oggi in parte misteriosa, vicenda della morte di Pier Paolo Pasolini narrata nel testo.
Il CD può essere acquistato presso la Libreria Tempo libero a Teramo. In alternativa può essere ordinato tramite posta elettronica o inviando un messaggio alla pagina Facebook del gruppo. L’album è inoltre disponibile per lo streaming e il download su tutte le principali piattaforme digitali.