Nuova condanna per Il Comune di Teramo, nella “guerra” contro la Ruzzo Reti. Dopo la vicenda dell’arbitrato sul bilancio, adesso arriva anche la sentenza a sfavore del Comune nella vicenda del ricorso contro l’elezione del cda. «I vizi lamentati dal Comune di Teramo non sussistono - scrive il Tribunale Ordinario di L'Aquila, Sezione specializzata in materia d’impresa - dall'esame della delibera, emerge che l’assemblea ha adeguatamente motivato sulla necessità di nominare un Consiglio di Amministrazione in luogo dell'amministratore unico…. Peraltro, considerando che la delibera impugnata non ha innovato sul numero dei componenti dell'organo amministrativo, in quanto anche in precedenza lo stesso era composto da un collegio di tre membri e non anche da un amministratore unico, nemmeno era richiesto uno standard motivazionale più elevato rispetto a quello contenuto nella delibera. Allo stesso modo, la circostanza - esplicitata in sede di delibera - che i compensi degli amministratori nominati siano rimasti identici rispetto a quelli previsti per gli amministratori uscenti, consente di ritenere che non fosse necessaria una motivazione sulle specifiche esigenze di contenimento dei costi»
Inevitabile l’esito.. costoso. «… l'infondatezza di tutte le censure mosse dal Comune di Teramo alla delibera assembleare impugnata comporta che le spese del giudizio dovranno essere poste a carico del Comune…» ovvero, Il Comune dovrà pagare 6.783,00 euro per compensi
professionali, oltre spese generali (15%), I.V.A. e C.P.A. come per legge; e non solo, dovrà pagare anche le spese del giudizio in favore di Alessia Cognitti, Antonio Forlini e Alfredo Grotta