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Buon pomeriggio,

Sono un ragazzo 22enne di Teramo e vi scrivo per illustrarvi delle situazioni anomale che si sono verificate a Teramo per quanto riguarda la gestione dei  campetti di pallacanestro della città, con la speranza che attraverso la vostra segnalazione siano sollecitate le istituzioni. Io parlo in nome dell’intera comunità di ragazzi ,e non, che frequenta tale luogo e vi scrivo di fronte al silenzio istituzionale che si è verificato in merito a tale dinamiche.
Io sono uno studente universitario e giocatore di pallacanestro e nel tempo libero soprattutto nei mesi estivi  come tanti ragazzi di Teramo  frequento il campetto, luogo di ritrovo per tanti concittadini, giovani e non.
Data l’importanza della pallacanestro a Teramo, il movimento di persone che frequentano il campetto vede più di 100 partecipanti. ( vi fornisco questi numeri per indicarvi l’importanza di tale luogo per la città).
Se pratico tale sport lo devo alla frequentazione di tale luogo, perché per me e per molti miei coetanei il contatto con tale luogo ci ha fatto avvicinare a tale sport. 
Ma soprattutto  il campetto a Teramo è ed è stato un luogo aggregante con tanti benefici dal punto di vista sociale per ragazzi di ogni fascia d’età favorendo aggregazione , inclusione, promuovendo tutti i sani valori dello sport.
Inoltre  lo stare insieme in questi ultimi anni dopo l’inizio della pandemia ha  aiutato molti ragazzi a superare i problemi dati dall’isolamento nei mesi della pandemia.
Ora arrivo al motivo per cui vi scrivo.
Nel maggio 2020 quando riuscimmo per l prima volta dopo la fine delle restrizioni imposte dal governo, tutti noi giovani che frequentiamo il campetto reagimmo con grande stupore: lo storico campetto verde cittadino (quello sotto la scuola media d’Alessandro) era  stato chiuso e recintato nel silenzio più assoluto. Il campetto resta tutt’ora chiuso e recintato e per tale motivo dal 2020 ci siamo dovuti spostare verso altri campetti che ci sono nella città, incontrando sempre difficoltà.
Dietro la chiusura del campetto verde della d’Alessandro non c’e’ molta chiarezza, in questi 2 anni abbiamo agitato in maniera individuale non collettiva interrogando i vari attori istituzionali della città sul perché di tale avvenimento, ma ricevendo risposte diverse che si traducono in una scarica barile di responsabilità tra il comune di Teramo e la scuola media d’Alessandro, rappresentando una grande assurdità.
Il risultato è che la scuola media d’Alessandro si è appropriata di tale luogo dell’intera cittadinanza  e tale istituto scolastico  lo utilizza nei mesi invernali per le ore di educazione fisica ma in estate rimane e inutilizzato, traducendosi in un vero spreco in quanto un gioiello immerso nel verde del parco fluviale ha un grande valore sociale nella promozione di tale sport e di tutti i suoi valori benefici al corpo e mente.
Ha del surreale e fantozziano come ciò si sia verificato in maniera silenziosa e omertosa  in una cittadina che si nutre di pallacanestro  come Teramo.
Di fronte a tale surreale  situazione, tutti noi tantissimi ragazzi teramani che frequentiamo il campetto di basket ci siamo dovuti spostare,  affrontando problematiche e la perdita di un luogo unico aggregante.
Con il “verde” chiuso ci sono altri 2 campetti da basket a Teramo, ma le problematiche non sono finite, anzi...
Il campo rosso dell’Acquaviva ha una pavimentazione ormai datata, che rende difficile il gioco e che ha causato a molti ragazzi infortuni.
La soluzione sembrava trovata con un nuovo campetto in zona Colleparco, ma qui negli ultimi giorni si è verificato un altro evento surreale: il gestore dei campi di calcetto, situati  nell’area del campetto da basket, ha fasciato il canestro, rendendo impossibile il gioco.
Non sappiamo se tale area è pubblica o affidata in gestione insieme ai campi di calcetto, se fosse pubblica l’atto del gestore dei campi di calcetto limitrofi sarebbe molto grave.
Oggi 7 Luglio noi ragazzi, tanti, siamo senza un campo a causa di comportamenti individualisti a danno della comunità: spero che la vostra redazione possa fare luce sui fatti insoliti avvenuti sulle 2 aree di Colleparco e d’Alessandro, dal momento che è stato violato un diritto dell’intera comunità.
 
ANDREA PALANDRANI