Alba Adriatica nega l'autorizzazione al Circo, per problemi di comunicazione . E il Corco se ne va. ecco il commento dell'opposizione:
Il circo decide di abbandonare una città che non lo ospita.
L’arte circense è una delle più antiche manifestazioni culturali dell’uomo e da secoli continua a stupire generazioni di bambini.
Il circo ha una sorta di sacralità che negli anni ha ispirato artisti, scrittori, registi. Per i più piccoli vedere apparire il tendone del circo nella propria città segna nella fantasia l’inizio di ogni estate.
Il circo è andato via da Alba Adriatica impastoiato nelle ragioni della più bieca e opprimente burocrazia comunale.
Qualcuno ha persino scritto al prefetto per garantirsi la rimozione del tendone.
Nessuno però ha speso mezza parola per valutare l’operato negligente del Suap (sportello unico delle attività produttive) incapace di contestare in tempi accettabili la non congruità della Scia per l’inizio delle attività, inviata dallo spettacolo itinerante all’Ente il 3 gennaio 2022.
L’ordinanza di inibizione alle attività del circo Togni arriva come una mannaia in grandissimo ritardo, a 10 giorni dallo spettacolo, mettendo la struttura con le spalle al muro, costretta a non lavorare, impossibilitata a ricollocarsi.
“Cacciare un circo dalla città non è una nota di merito ma piuttosto rileva l’impreparazione amministrativa e l’arroganza di una struttura comunale sempre più lontana dalle ragioni del servizio pubblico, disinteressata e ostile alle necessità dell’impresa locale e non.
Un male ben conosciuto dagli ambienti comunali stessi, dagli amministratori silenti, dagli imprenditori stanchi di questo andazzo inaccettabile".