Cosa farò da grande? È la domanda delle domande. Una domanda che sottintende un percorso di scelta e di formazione, ma che per 11 mila neo diplomati alla maturità in Abruzzo, è una domanda che pretende una risposta subito. Per questo, diventano interessantissimi i risultati dell’indagine effettuata da Almalaurea, su 660mila laureati di 76 atenei italiani tra il 2016 e il 2020, per scoprire, in buona sostanza, quale sia la scelta che garantisce un lavoro e un reddito. Sulla questione lavoro, l’indagine evidenzia che un laureato trova lavoro molto, ma molto più facilmente di un non laureato. Nel primo anno post laurea il 74% riesce ad inserirsi nel mondo del lavoro, contro il 63% dei non laureati. E va ancora meglio se si tratta di una laurea specialistica, non solo una triennale. Insomma, più ai studia… più si trova un lavoro. E uno stipendio. A proposito di stipendio, i meglio pagati sono i laureati in ingegneria industriale e dell'informazione, ma anche quelli di informatica non possono lamentarsi, con medie che sfiorano i duemila euro mensili. Va peggio a chi ha scelto facoltà umanistiche, che può contare su stipendi medi da millecinquecento euro mensili.