L'estrosa abitazione dell'artista Gennaro Della Monica (1836-1817), castello in stile neogotico di sua ideazione - Della Monica era artista eclettico - di cui l'edificazione iniziò nel 1889 sui resti della vecchia chiesa di San Venanzio - sita sull'omonimo colle -, soluzione architettonica che interessò tutta la parte adiacente il castello, che si trova oltre Piazza Garibaldi, appena fuori le mura cittadine, dove all'Interno sono ancora visibili affreschi del pittore teramano, di scuola napoletana, come all'ingresso del castello, dove troviamo il suo omaggio alla figura del patrono della città San Berardo, ha delle enormi potenzialità cui però darei più una vocazione artistica che enogastronomica, che rischierebbe di trasformarlo in una sorta di area banchetti per cerimonie un po' chic.
L' opera di Gennaro Della Monica, è bene ricordare, fu oggetto di un importante omaggio retrospettivo nel 2014 dal titolo "L'Italia intatta di Gennaro Della Monica" presso Palazzo Reale a Milano (dove il pittore visse una parte della sua vita allacciando importanti rapporti nel mondo culturale meneghino), per la curatela di ben quattro studiosi: Philippe Daverio (1949-2020), Paola di Felice, Cosimo Savastano e Claudio Strinati, dove furono recuperate e collezionate circa 90 opere dell'artista che ne analizzavano tutto il suo percorso di ricerca.
Della Monica, dopo il suo definitivo rientro a Teramo, avvenuto nel 1867, anno in cui prese il posto del padre come insegnante nell'Istituto Tecnico e nella Scuola Comunale di disegno, visse pienamente la scena culturale teramana dove si spense il 15 maggio 1917.
MASSIMO RIDOLFI