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asp1_8_agosto_2022.jpegL’incontro con i consiglieri regionali nelle sedi sindacali avvenuto all’inizio di Dicembre 2021.
Impegno unanime per iniziare a risolvere le problematiche Asp1: tariffe, adeguamento Istat,
accreditamento posti, fondi extra.
- L'incontro in Regione Abruzzo avvenuto a Dicembre 2021 (la Regione Abruzzo promette i fondi che
sarebbero serviti a dare respiro alle aziende. Ad oggi non è arrivato un euro, su adeguamento tariffe e
posti accreditati non ci risulta che da Dicembre 2021 si sia fatto un solo passo avanti)
- Abbiamo organizzato diversi SIT-IN davanti la casa di riposo con le lavoratrici e dei lavoratori della
Asp1
- Abbiamo organizzato innumerevoli incontri presso la sede della Asp1 con il cda prima e il
commissario poi (in quelle riunioni la Filcams Cgil Teramo chiedeva di condurre riunioni mirate che
avessero come priorità gli stipendi. Chiedevamo che le riunioni venissero fatte con taskforce su
come poter pagare gli stipendi: a situazione emergenziale e straordinaria chiedevamo
comportamento e soluzioni emergenziali e straordinarie)
- Abbiamo proclamato uno stato di agitazione il 30 Maggio 2022, dopo c’è stato il tentativo di
raffreddamento avvenuto in Prefettura il 7 Giugno 2022, a seguito lo sciopero del 23 Giugno del
2022 con il sit-in delle lavoratrici e dei lavoratori della Asp1 sotto la Prefettura. C’è stata la visita
ispettiva dei consiglieri regionali del Partito Democratico presso la Asp1 del 4 Luglio 2022, c’è stata
un’interpellenza presso il Consiglio Regionale del 5 Luglio 2022, il 6 Luglio il Prefetto di Teramo ha
convocato un. Il tavolo è stato solo di ascolto, è stato convocato un secondo tavolo il 14 Luglio e poi
si sono susseguite una serie di dichiarazioni di assoluta tranquillità e di “pompieri” dell’emergenza
riguardo la situazione della Asp1.
- Quindici giorni fa come Filcams Cgil Teramo abbiamo chiesto un incontro urgente al Commissario
della Asp1 e all’azienda Pap. A dover di cronaca la Pap si è resa disponibile all’incontro mentre non
abbiamo ricevuto alcuna risposta dal Commissario (Commissario che è stato contattato anche
telefonicamente per rassicurarci che gli sia stata notificata la richiesta di incontro e il quale ci ha
anche risposto dandoci la certezza che la richiesta gli sia arrivata. Ma purtroppo non ci ha degnato di
una risposta riguardo l’incontro)

QUAL E’ LA CONDIZIONE DELLE LAVORATRICI OGGI

- Una premessa: SONO TUTTE LAVORATRICI DONNE
- E’ arrivato il momento anche di dire pubblicamente cosa avviene nelle famiglie di chi lavora
all’interno della Asp1 e che, a causa di questa situazione, ha subito e continua a subire danni enormi.
Danni materiali, danni alla dignità, danni psicologici e sociali. Le lavoratrici delle mense devono
prendere 5 stipendi.
- Le situazioni che si sono venute a creare rispetto a tutto questo per le lavoratrici sono state di enormi
disagio e, nel rispetto e nella dignità di ogni lavoratrice, ve ne elenchiamo solamente alcune:
1) Mancanza di liquidità per fare la spesa
2) Alcune volte ci si è dovuti rivolgere alla Caritas
3) Molte volte è stata consegnata la spesa da amiche e amici
4) Richiesta al Comune di residenza per alcune lavoratrici di buoni spesa e pacchi alimentari (ad
esempio Comune di Bellante e Comune di Teramo)
5) Si è dovuto chiedere un prestito per pagare il funerale del proprio marito
6) Continue giustificazioni e continui imbarazzi nei confronti di proprietari di casa per il ritardo
dell’affitto
7) Continue giustificazioni e continui imbarazzi nei confronti di direttori di banca per il ritardo del
mutuo
8) Sospensione della rata della macchina
9) Ritardi nei pagamenti delle bollette di luce e gas con lettere arrivate di minacce per le disdette
dei servizi
10) Difficoltà nel mettere la benzina per recarsi a lavoro
11) Impossibilità di prevedere imprevisti: rottura di una macchina, rottura di un elettrodomestico
etc... etc...
12) Impossibilità a far fronte a tutte le spese ordinarie di una “normale” famiglia: vacanza per i
propri figli, vacanza per se stessi, andare a cena fuori.
ALCUNE RIFLESSIONI

- Sono solo alcuni dei tanti episodi che accadono quotidianamente a chi continua, con sacrificio e
dedizione, a garantire un servizio essenziale e fondamentale per la nostra comunità. A questo sono
costrette le lavoratrici delle mense della Asp1. Lavoratrici che nel frattempo hanno accumulato mesi
e mesi di ferie non godute, non c’è personale per sostituire.
- E’ una vergogna dover denunciare pubblicamente queste cose, dover sottolineare cosa accade
all’interno delle famiglie di chi lavora e non percepisce da 5 mesi il proprio salario. Noi pensiamo
che si dovrebbe vergognare chi questa situazione continua a crearla e non sta facendo nulla, noi
pensiamo che la Regione Abruzzo doveva avere al primo posto della propria agenda la mancanza
delle retribuzioni delle lavoratrici, noi pensiamo che si dovrebbe vergognare chi oggi chi continua a
dire “state tranquilli” e a chi continua a trattare con sufficienza le Organizzazioni Sindacali che da
mesi e da anni continuano a denunciare tale situazione.
- In questi giorni il Napoli Calcio si sta allenando nei campi da calcio abruzzesi e per questa ragione la
Regione Abruzzo ha pagato alla società Napoli Calcio 14 milioni di euro. Ricordiamo che sono 12 i
milioni di euro di debiti accumulati dalla Asp1 e che, per tali ragioni, le lavoratrici continuano a

subire uno stato di incertezza nella retribuzione del proprio stipendio oltre che, per alcune, dover
ricevere, ad oggi, ancora 5 stipendi.

CHE COSA PUO’ FARE LA COMUNITA’ E LE ISTITUZIONI?

- Chiediamo alla città, alle istituzioni, agli ospiti della Asp1 e alle loro famiglie e a tutta la politica di
poter intervenire. Di far sentire la propria voce in sostegno di queste donne che continuano a
garantire un servizio fondamentale e che da 5 mesi non ricevono lo stipendio. Nel frattempo noi
chiederemo giustizia anche attraverso un tribunale, nella speranza che nel 2022, all’interno di una
struttura pubblica e che svolge un servizio fondamentale per la nostra comunità, non si debba
continuare a lavorare gratis e non si debbano più ripetere gli episodi che vi abbiamo elencato.

PER QUESTE RAGIONI

- Oggi faremo recapitare formale diffida legale e avvieremo, se la situazione non si sbloccherà, i
relativi decreti ingiuntivi. Abbiamo dialogato, abbiamo manifestato, abbiamo chiesto e abbiamo
preteso. Non solo non ci sono state le risposte adeguate, ma c’è stata l’arroganza di chi ha continuato
a screditare il nostro lavoro invece di preoccuparsi a fare il proprio.