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DALONZOBIME' un consorzio Bim spaccato, quello che salta fuori dalla riunione appena conclusa con i sindaci e i delegati. Riunione voluta dal presidente Giuseppe D'Alonzo, al centro delle polemiche e dei malumori per via delle scelte fatte in soli 90 giorni di mandato: dai lavori affidati al nipote al dimezzamento delle risorse a disposizione (500mila euro spesi a fronte del milione in cassa).
Hanno chiesto la sua testa (e il contestuale azzeramento della giunta) i sindaci di Campli, Federico Agostinelli, Valle Castellana, Camillo D'Angelo, il vice sindaco di Torricella Sicura, Marco Di Nicola e la sindaca di Castel Castagna, Rosanna De Antoniis.

Hanno provato in tutti i modi a difendere D'Alonzo, invece, sia il sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto (“Ha sbagliato, sicuramente, ma il mandato è appena iniziato...”), il sindaco di Castelli, Rinaldo Seca e quello di Montorio al Vomano Fabio Altitonante: “Si può andare tranquillamente avanti” (non è mancato chi ha commentato il suo intervento evidenziando come Montorio sia stato il Comune che ha ricevuto più fondi dal Bim in assoluto) e il delegato di Mosciano (che fanno capo e ripondono a Sandro Mariani rinasto vicino a D'Alonzo in questi momenti difficili).
Non è passata inosservata, in particolare, l'assenza della sindaca di Canzano, Maria Marsilii, membro della Giunta del Bim e fortemente critica circa l'operato deliberato da D'Alonzo in questo avvio di mandato, ma che oggi era assente solo per questioni relative alla messa in sicurezza della scuola di Canzano, quindi non per motivi polemici. Mancava anche il sindaco di Colledara, in vacanza in Puglia e la consigliera delegata di Montorio.
Non pervenuti i Comuni della montagna tanto cara a D'Alonzo, attenti uditori in sala ma nessuno è intervenuto. Ma si metterà veramente ai voti la fiducia a D'Alonzo, in assemblea? E le dimissioni richieste oggi si tramuteranno mai in una mozione di sfiducia ufficiale? E con quale motivazione: la questione morale per la delibera sul nipote del presidente?
Quel che è certo, ad horam, è che quel clima di rinnovamento, nuovo slancio e fiducia ispirato da D'Alonzo ad inizio mandato si è un po' incrinato, tra gli stessi sindaci e delegati. Seguirà prossimamente l'assemblea già rinviata a data da destinarsi.