Non basta il passo indietro sul senso unico di via Romualdi, occorre molto altro per il rilancio della Gammarana e torna ad elencare le "incompiute" di questi anni, il Presidente Comitato Quartiere Gammarana, l'ingegner Alfonso Marcozzi e lo fa con questo intervento che qui sotto riportiamo:
«Il rilancio urbano della Gammarana passa attraverso il perseguimento di tre obiettivi: centralità, cura e
sicurezza, accessibilità.
L’attenzione verso il ruolo della Gammarana, da periferia spettatrice del centro a cuore propulsore di
riscoperte centralità la si percepisce anche con piccoli interventi, quali quelli messi in campo di recente di
parte dell’amministrazione comunale.
L’installazione di dissuasori lungo via Tripoti, la rimodulazione del traffico su Via Romualdi, la manutenzione su
alcuni tratti della pista ciclopedonale vanno in questa direzione ed un plauso va fatto all’Amministrazione per
gli impegni presi e portati a compimento.
Anche quando bisogna fare un passo indietro rispetto ad una decisone sbagliata, dal nostro punto di vista, sul
senso unico di via Romualdi, è segno di intelligenza.
La conversione in via definitiva dell’ex Villeroy & Boch; la funzionalizzazione dell’area ex L’Aquila d’Oro; la
riorganizzazione dell’area, ottenuta dall’arretramento della stazione ferroviaria, in cui prenderà forma e vita la
nuova piazza urbana, luogo di aggregazione e scambio sociale; la trasformazione dell’area ex Pompei; la
destinazione di una delle aree verdi in disuso a punto panoramico e belvedere; la riduzione dell’inquinamento
acustico del raccordo autostradale; il miglioramento del deflusso del traffico in prossimità dell’area ex Adone;
il riassestamento dei sottopassi che collegano la Gammarana al quartiere San Berardo; l’adeguamento delle
piste ciclo-pedonali; il presidio degli orti urbani nell’area di conca tra le ex fabbriche e il fiume; il
potenziamento dei percorsi fluviali sono gli altri obiettivi fatti di grandi e piccoli interventi posti all’attenzione
dell’amministrazione per migliorare la qualità della vita del cittadino», conclude Alfonso Marcozzi