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NaverussaE all’improvviso, l’Abruzzo “entra” nella cronaca della guerra in Ucraina. Umanamente, come tutto il Mondo, siamo coinvolti da sempre, anche con l’accoglienza dei profughi, ma adesso lo siamo militarmente, visto che proprio davanti alle nostre spiagge si è  fermato l’”Ammiraglio Tributs”, una nave da guerra della Marina russa. Per la precisione, un grande caccia per la lotta ai sottomarini, dotato anche di missili concepiti per abbattere i cruise statunitensi. Perché è arrivato in Abruzzo? Per sbarrare l’Adriatico e ostacolare la portaerei americana “Truman”. l’Adriatico è il mare più vicino alla guerra Ucraina, da qui in teoria  missili e aerei americani  potrebbero intervenire più rapidamente sulla linea dei combattimenti. Nel frattempo, un’altra nave, l’incrociatore “Varyag” si è fermato davanti al Salento, per controllare  con i suoi radar il passaggio chiave per l’Adriatico, mentre una terza nave russa, la “Vasily Tatishchev”: un battello spia, srudiava le “reazioni elettroniche” della Nato. Un’operazione militare a tutti gli effetti, pensata per blindare l’Adriatico, quella della Marina sovietica, mentre più a Sud, tra Ionio e Adriatico, si muove la portaerei americana “Truman”, con quasi sessanta cacciabombardieri F18 Hornet e una scorta dell’Us Navy, accompagnata anche da una squadra della Nato – lo Standing Maritime Group Two – con caccia e fregate americane, italiane, spagnole, turche e greche.