E' stata convocata per il 23 agosto l'assemblea dei sindaci che dovrà decidere chi sarà il nuovo presidente del Bim dopo la sfiducia arrivata nei giorni scorsi contro Giuseppe d'Alonzo.
Marco Di Nicola si ripropone alla guida del consorzio e potrebbe diventare presidente per alzata di mano nell'assemblea convocata per il 23 agosto al Bim. Infatti la mozione di sfiducia che è stata presentata è "costruttiva", il che comporta, se venisse confermata dal voto in assemblea, l'immediata sostituzione del presidente. Di Nicola è prontissimo a subentrare e accusa D'Alonzo di: "Una gestione personalistica dove ha creato forte malcontento sopratutto dalle amministrazioni che lo hanno sostenuto. Si dovrà tornare a una gestione nel segno della trasparenza, della responsabilità e della totale discontinuità con quella che abbiamo visto in questi ultimi mesi", ha detto Marco Di Nicola, "con l'obiettivo di restituire alla guida del Consorzio un'amministrazione che riporti ad armonia e unità le diverse anime e che guardi esclusivamente agli interessi prioritari dei comuni amministrati e dei loro cittadini".
A cercare di salvare D'Alonzo dalla defenestrazione è sceso in campo in queste ore anche il Sindaco di Teramo che sta telefonando a tutti (D'Alfonso in primis ma anche ad altri autorevoli esponenti del centrosinistra) per cercare di arrivare in assemblea con un numero possibile di voti che possa salvare D'Alonzo, cosa non semplice. Grande imbarazzo anche da parte di Sandro Mariani che aveva caldeggiato la nomina di D'ALonzo, così come aveva caldeggiato quella di Moreno Fieni. Tra le contestazioni che vengono mosse all'attuale governance l'aver speso quasi tutti i fondi a disposizione nelle casse del Bim per 500 mila euro e più, rimarrebbero solo quelli dei lavori pubblici con i quali si dovrà andare avanti fino a fine anno ma ci sono anche comuni che si lamentano di non aver avuto fondi mentre gongola Teramo che per Teramo Natura Indomita ha incassato 20 mila euro a fronte dei 10 mila dello scorso anno.
E.d.C.