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FLAVIA.pngintervista di
Elisabetta Di Carlo

«E’ la notizia che ogni genitore non vorrebbe mai ricevere… perdere un figlio, non è naturale…»

Ha nella voce la severa dignità del dolore profondo, Antonio DI Bonaventura, il padre d Flavia, la ragazza rosetana investita e uccisa in bicicletta, mentre tornava a casa con due amici dopo una festa, da un pizzaiolo ubriaco e senza patente, che guidava un’auto senza bollo e assicurazione. Un dolore, quello del padre, che cerca conforto nell’infinita vicinanza delle tantissime persone cje, in queste ore, hanno voluto testimoniare la loro partecipazione a questa tragedia

«Sto scoprendo quanto Flavia fosse amata, quanta gente le volesse bene e a quanta gente avesse fatto del bene, silenziosamente… non voglio dire che mia figlia fosse una santa, certo, ma era una ragazza straordinaria, capace di creare posiività…»

Era un’artista…

«Sì, lo era nell’anime, nel cuore e nella mente, e non solo perché dipingeva… ma proprio per il suo modo di guardare alla vita, di pensare al mondo, di rapportarsi con gli altri… sapeva credere nei suoi sogni e costruirli…»

Come si fa ad accettare una perdita così?

«Non si può accettare… non si deve accettare… credo che dovremo cercare di metabolizzare questo immenso dolore e andare avanti anche per lei, nel suo ricordo, tenendola con noi, nei nostri cuori… dove vivrà per sempre»

Resterà sempre in famiglia…

«Sì, resterà sempre con noi… con me, con la madre e con Giulia, sua sorella, che sta soffrendo immensamente anche se cerca, per amore nostro, di aiutarci a lenire il nostro dolore, ma sta soffrendo in un modo indefinibile… era molto legata a Flavia…»

 Flavia aveva scelto di essere cremata…

«Sì, era una sua scelta, ne aveva parlato con noi, così come della donazione di organi, abbiamo rispettato tutti i suoi desideri, perché era quello che voleva e che sentiva dentro.. sapere che la sua morte, potrà aiutare altre persone a vivere, certo non fa diminuire il nostro dolore, ma rende omaggio alla sua vita, al suo darsi agli altri, al suo credere in un mondo fatto di persone capaci di aiutarsi… lei era così»

Cosa pensa dell’uomo che l’ha investita?

«Non penso… non voglio pensare… oggi è il momento del dolore e ogni pensiero su quella persona potrebbe risentire del nostro dolore… per questo non voglio pensare, ma voglio questo sì, che la morte di Flavia abbia la giustizia che merita, se qualcuno ha sbagliato… è giusto che ne risponda…»