L'aumento dei costi energetici sta mettendo in ginocchio diversi settori di rilievo del territorio abruzzese, tra questi c'è anche quello della ceramica. In particolare, il caro energia potrebbe essere davvero «il colpo di grazia per la ceramica artistica». Serve una presa di coscienza, perché da qui a un mese c'è il rischio di uno stop.
Le ripercussioni del caro energia sono evidenti in tutti i comparti, dal tessile ai settori agricoli, dall'industria all'artigianato e si teme un netto crollo dei consumi e, a cascata, la chiusura di moltissime aziende del territorio. A rischio poi c'è l'economia della montagna in quanto, secondo l'Associazione nazionale esercenti funiviari (Anef), gli aumenti non sarebbero sostenibili per gli impiantisti. Una congiuntura così negativa non si registrava da decenni, tanto che l'intero mondo produttivo abruzzese ha lanciato un corale grido di aiuto alla Regione Abruzzo: 17 sigle tra sindacati e associazioni di categoria, il 29 agosto scorso, hanno richiesto un incontro urgente al presidente della Regione, Marco Marsilio, e ai due assessori Nicola Campitelli e Daniele D'Amario.
Il presidente della Provincia di Teramo, Diego Di Bonaventura, annuncia che la prossima settimana ci sarà un incontro interlocutorio proprio su questo tema. Per scongiurare il rischio di abbassare definitivamente le saracinesche, c'è chi ha deciso di ridurre l'orario di apertura delle attività. Le scuole invece pensano alla settimana corta.