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Fa quasi venire i brividi il racconto reso da Davide De Felicibus all'interrogatorio e che ben riporta Il Messaggero nelle sue pagine, questa mattina:
«Non li ho visti i ragazzi in bicicletta. La strada era buia. Ho sentito un rumore metallico e ho pensavo di aver preso un segnale stradale. Quando mi sono fermato, ho sentito le urla e sono corso indietro».
E poi ancora: «Quando sono sceso dall'auto ho sentito urlare e sono subito corso indietro», ha riferito.
In uno dei due video si vede anche questo. Chi chiedeva aiuto disperatamente era C.D.G. «Inizialmente pensavo di aver preso un segnale stradale ha spiegato al gip - Avevo sentito un rumore metallico dopo la botta». Quando è tornato sul posto, però, c'era già un altro automobilista che nel frattempo si era fermato e aveva chiamato il 118.
 
È stato un interrogatorio di garanzia durato meno di un'ora quello al quale, ieri mattina, in Tribunale, si è sottoposto il 34enne di Atri Davide De Felicibus.
 
Davanti al gip Roberto Veneziano, che ha firmato la misura degli arresti domiciliari nei suoi confronti scattata sabato scorso per omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebrezza e senza assicurazione, il 34enne ha ricostruito quanto accaduto la notte del 22 agosto.
 
Ha raccontato di non aver proprio visto la bicicletta sulla quale c'erano Flavia Di Bonaventura e l'amico 21enne Simone Hoxha, ancora ricoverato in ospedale. L'altra amica, la22enne C.D.G., in realtà, come lei stessa avrebbe subito riferito ai carabinieri quella sera stessa, sarebbe caduta perdendo l'equilibrio quando la Panda gli è passata accanto. Agli atti degli inquirenti ci sono due video, acquisiti all'indomani dell'incidente, ripresi dalle telecamere di sicurezza della zona in cui si vede con esattezza quanto accaduto.
Quella sera al lavoro aveva bevuto qualche birra. Lui non ha un'auto di proprietà. Solitamente utilizzava quella della fidanzata, ma il 22 agosto ne ha presa un'altra di proprietà di un familiare. «Non sapevo che non avesse l'assicurazione», ha ribadito al gip.