Il caro bollette rischia di mettere seriamente in ginocchio anche i gestori delle piscine abruzzesi, che erano già stati messi a dura prova da due anni di
pandemia. C'è il rischio chiusura per diversi impianti. A lanciare un grido di allarme è Domenico Narcisi, socio della Asd Pretuziana, che gestisce le piscine Le Naiadi di Pescara (il più grande impianto abruzzese e fra i maggiori in Italia ed Europa con 60 dipendenti), la piscina di Teramo e da poco anche quella dell'Aquila:
"La situazione è drammatica. Non so fino a quando riusciremo adandare avanti. Da ottobre 2021 a agosto scorso, a Pescara, abbiamo avuto bollette per 850mila euro. Anche con le rateizzazioni, così come in passato, è difficile andare avanti. In particolare Le Naiadi, complesso energivoro anche perché parliamo di impiantistica dalle grandi dimensioni e un po' datata nel tempo - spiega Narcisi - i costi sono elevati con piscine olimpioniche, Palapallanuoto e altro. Se non arriverà un provvedimento nazionale il rischio chiusura in prospettiva è molto forte".
Situazione drammatica anche alla piscina Acquaviva (che da lavoro a 20 persone) dove sono arrivate bollette da: 250 mila euro, 5 volte di più rispetto allo scorso anno. Mancano all'appello ancora le ultime due bollette. Per l'anno prossimo sarà ancora peggio. «Se non interverrà l'ente pubblico si chiuderà», dice Narcisi. Per quest'anno si riuscirà ad ammortizzare le spese perchè rateizzate, se aumenteranno di più non ce la faremo ad andare avanti. Non si puo' programmare più nulla».
Intanto si è sbloccato il Project per l'ammodernamento delle piscine esterna ed interne. Il Comune tramite Sara Falini e l'ufficio tecnico, ha convocato i gestori dell'Acquaviva: grazie a fondi del PNRR il comune ha a disposizione un milione di euro, ne chiede un milione e due ai gestori.
Anche il palazzetto di San Nicolo' versa in difficili condizioni non solo per le infiltrazioni di acqua ma soprattutto per le bollette. i gestori chiedono al comune di rivedere la convenzione e dare il giusto contributo per poter andare avanti.
Elisabetta Di Carlo