• CANTORO
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

WhatsApp_Image_2022-09-12_at_09.11.46.jpeg
È stata una serata emozionante, quella che ha visto un pubblico numeroso e partecipe ritrovarsi al teatro di Atri per celebrare uno dei figli di questa antica città che, con l’arte e l’impegno civile, ha scritto pagine indelebili di storia locale. Giuseppe Verdecchia è stato, agli inizi del Novecento, un protagonista assoluto della vita pubblica atriana, anche quale primo Sindaco della storia repubblicana. Apprezzatissimo veterinario per professione, fu filosofo, scrittore, poeta, scultore, ebanista, ma soprattutto pittore, come sottolinea la bella mostra dei suoi capolavori ospitata, fino al 22 settembre, dall’auditorium di Sant’Agostino.

WhatsApp_Image_2022-09-12_at_09.11.59.jpegUn parterre di autorità, col presidente della Regione Marco Marsilio, molti Sindaci, assessori, esponenti della vita culturale e politica abruzzese, ha partecipato con emozionata attenzione al convegno su Giuseppe Verdecchia, che ha visto gli interventi di Ezio Sciarra, ex preside della facoltà di scienze sociali della D’Annunzio, Emilio Marcone, ex preside e della professoressa Isabella Valente, docente di storia dell’arte moderna dell’Università Federico II di Napoli. Momento di grandissima emozione, l’Intervento del nipote dell’artista, il commendator Mario Verdecchia, alla volontà del quale si devono tutte le manifestazioni celebrative del nonno, sublimate dalla pubblicazione di un pregevole volume sull’opera e la vita di Giuseppe Verdecchia e dalla ristampa anastatica di un suo trattato filosofico. Oltre l’immagine pubblica, oltre la memoria collettiva, politica e culturale, questa dunque è anche la storia intima e familiare di un nipote che ricorda suo nonno, rendendolo patrimonio eterno della nostra storia