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Sapete cosa sta succedendo alla Betafence di Tortoreto?

“E' come una famiglia che ha deciso di mangiare sempre e solo pasta asciutta (per non si sa quale valido motivo) ma quando la pasta asciutta non si può più fare, anziché utilizzare la cucina ben funzionante per cuocere altro, decide che no...o pasta asciutta o niente. E la famiglia, così, muore di fame”. L'esempio calzante è quello tirato fuori dalla segretaria provinciale della Fiom Cgil, Natascia Innamorati, nel corso dell'ultimo tavolo avuto presso la Provincia di Teramo con i colleghi della Fim Cisl, Marco Boccanera, e della Uilm Uil, Gianluca Di Girolamo, e i rappresentanti sindacali dei lavoratori, con l'assessore regionale Pietro Quaresimale e i referenti dell'azienda per lo stabilimento di Tortoreto, il consulente, dottor Lalatta, in presenza, l’ing. Corporente, attuale Direttore di stabilimento, e l’avvocata Castelli, in videoconferenza, assistiti dalla Confindustria Teramo. Un incontro in cui non si è fatto nessun passo avanti, un incontro in cui i referenti dell'azienda non hanno fornito prospettive reali e confermato un piano industriale che i sindacati attenzionano da mesi e mesi, chiedendo ripetutamente alla Regione di bypassare i referenti locali e chiedere direttamente alla Presidiad quali siano le reali intenzioni sul futuro dello stabilimento di Tortoreto, via via sempre più depauperato e con ben 112 su 120 lavoratori a casa, con contratto di solidarietà. L'assessore regionale Pietro Quaresimale, ha accolto la richiesta dei sindacati e ha annunciato che convocherà direttamente la Presidiad e, al massimno entro un mese, riaggiornerà nel merito i sindacati. La novità, arrivata a fine incontro ieri in Provincia, è che l'assessore Quaresimale è stato contattato da una società dettasi interessata all'acquisto, per intero, della Betafence. Sull'identikit della società la Regione mantiene il massimo riserbo e vuole farsi dire, chiaramente, direttamente dalla Presidiad cosa intende fare e sopratutto se è disposta a vendere la Betafence di Tortoreto. Sempre che la Presidiad risponda “presente” alla convocazione della Regione Abruzzo. Nel frattempo? Lavoratori a casa, con solidarietà in scadenza a giugno 2023. 4-5 unità operative. “Commesse rispedite al mittente o “girate” ad altre aziende che lavorano senza problemi in un settore che non è affatto in crisi ma sembra esserlo, a questo punto, solo per la Betafence”, dichiarano i sindacati. Trattative sono in corso per la vendita di un capannone (vuoto). “Attualmente sono 4 o 5 (su oltre 110) le unità non coinvolte dalla Solidarietà, che si trovano a svolgere l’attività lavorativa in tutto lo stabilimento di Tortoreto, e conseguentemente una sola macchina attiva; non ci sono nuove commesse, i volumi sono pochi e residuali, e quel poco viene prodotto con largo anticipo; non ci sono nuovi clienti al portfolio. Inoltre, la cosa ancor più grave, possibili nuove commesse, diverse dall’Animal Husbandry, come quelle opportunità dovute dal contesto (reti di contenimento per condutture del gas), non si prendono neanche in considerazione.

Non si comprende per quale motivo non si provveda immediatamente, viste le opportunità, a prendere commesse diverse dall’Animal Husbandry, settore che attualmente è in crisi, e perché non si riavviano quelle produzioni che Tortoreto ha sempre fatto e che potrebbe mettere in produzione da subito. Produzioni che invece stanno portando avanti aziende concorrenti” rimarcano i sindacati.

Entro un mese si saprà se la Presidiad incontrerà la Regione.

Entro un mese qualcuno dovrà spiegare che in cucina, oltre alla pasta asciutta, si può cuocere molto molto altro...

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