Da regione produttrice d'acqua a grande assetata: è la situazione paradossale dell'Abruzzo, colpito da una siccità e da un disservizio tale che la Regione ha istituito oggi una Commissione d'Inchiesta sull'Emergenza Idrica. A capo della Commissione è stata nominata la consigliera Sara Marcozzi, già capogruppo M5S, ora con con Ic di Di Maio. Si tratta di una svolta per certi versi epocale in Abruzzo, anche per l'unanimità con la quale tutte le forze politiche hanno dato vita alla Commissione. Consapevoli dell'emergenza "tutta la regione ha carenze ed emergenza, e questo non ci consegna una bella immagine nel paese", ha detto il consigliere regionale Montepara (Fi) che ha dato il via ai lavori, i gruppi politici in questi mesi hanno infatti lavorato su Masterplan e Pnrr proprio per trovare le risorse necessarie: ci sono almeno 400 mln disponibili per i lavori urgenti, e non finisce qui la necessità di rimettere mano alle condotto disastrate.
"Dispersione e spreco sono un problema non più tollerabile - ha detto la Marcozzi nel suo discorso di insediamento - A Chieti si arriva al 71% di dispersione, abbiamo tanto lavoro e serve la leale collaborazione di tutte le forze politiche. Non saremo una Santa Inquisizione, ma se troveremo delle responsabilità le evidenzieremo, per lasciare un buon lavoro in eredità. E soprattutto vogliamo ascoltare per primi i cittadini dei comitati, saranno loro i soggetti che ci aiuteranno a conoscere il territorio".
Da regione con ampie riserve d'acqua, oggi l'Abruzzo si trova a fare i conti con i rubinetti chiusi d'estate, ma ciò che colpisce di più sono le emergenze agricole e industriali, con il macigno degli aumenti dei costi dell'energia che potrebbero far saltare il banco anche agli enti gestori, alcuni con i conti traballanti.
"I soldi del Pnrr devono essere ben indirizzati - ha proseguito Sara Marcozzi - e non ci faremo eterodirigere"