"Basta dire basta alle morti sul lavoro, le chiacchiere se l'è portate via il vento e oggi la Politica non può continuare a fare finta di niente, ignorando completamente che si continua a morire in fabbrica esattamente come 50 anni fa e che Tonino Fanesi è solo l'ultimo padre di famiglia che, purtroppo, non è tornato a casa". I rappresentanti sindacali provinciali delle sigle Fiom Cgil, FIM Cisl e Uilm Uil, rispettivamente Natascia Innamorati, Marco Boccanera e Gianluca Di Girolamo, si sono ritrovati questa mattina davanti alla cancellata della Metallurgica Abruzzese, a Marina di Mosciano Sant'Angelo, dove ieri ha perso la vita uno degli operai più esperti: Tonino Fanesi, ex dipendente della vicina Betafence, padre di tre figli minorenni. Accanti ai segretari provinciali, un ex collega di Tonino alla Betafence e alcuni colleghi della Metallurgica. Tutti molto silenziosi ma anche arrabbiati, perchè nel 2022 "non si può morire per portare a casa il pane. La sicurezza non è uno sfizio, un accessorio... Tutti i lavoratori hanno il diritto di uscire con le loro gambe da un'azienda, hanno il diritto di tornare da moglie e figli, hanno diritto di lavorare senza la paura" dicono con tono mesto. Unanime il ricordo di Tonino Fanesi, 49 anni, uno degli addetti più esperti e con all'attivo almeno 15 anni nella Betafence prima di andare via per non lasciare senza uno stipendio la sua famiglia che, oggi,però è rimasta senza di lui. I sindacati lanciano un appello affinchè i lavoratori, di ogni categoria e settore, aderiscano alla manifestazione programmata per venerdì 16 settembre, a partire dalle ore 10, in piazza Martiri a Teramo. "La sicurezza non ha colore politico, qui ci giochiamo la vita e la Politica, intenta a sciorinare presunte priorità sui programmi elettorali dell'ultima ora, dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza e capire che più prioritario della tutela della vita sui luoghi di lavoro c'è poco o nulla", concludono lavoratori e segretari provinciali. Oggi alla Metallurgica la produzione è ferma. All'interno gli amministrativi e tanto silenzio. Si attende l'evoluzione delle indagini avviate dalla procura di Teramo che ha posto i sigilli sul macchinario e disposto l'autopsia sulla salma del 49enne, a disposizione presso l'obitorio dell'Ospedale Mazzini di Teramo. Bisognerà accertare l'esatta dinamica dell'incidente, capire cosa non ha funzionato.