Era il lontano 2013 quando l’amministrazione comunale di Pineto diede l’inizio ufficiale alla realizzazione della nuova Scuola dell’Infanzia di Borgo Santa Maria. Entusiasmo a mille: finalmente si spostavano i bambini del più popoloso quartiere di Pineto dal pericoloso argine del torrente Calvano (luogo negli anni di pericolosi allagamenti e chiusure per inagibilità). Sono passati 10 lunghi anni da quella famosa delibera 17 della Giunta Monticelli (alla presenza – tra gli altri – di Alberto Dell’Orletta, quello che oggi è il vicesindaco della giunta Verrocchio). Improntati 750.000€ (fondi ENI per l’IMU delle trivelle) più finanziamento regionali: una cifra davvero imponente finita molto male. Sul tema scottante interviene Luciano Monticelli, ex sindaco, non risparmiando minimamente il suo successore. “Dal febbraio 2013” chiarisce Monticelli “la mia giunta diede l'incarico ai tecnici avviando il progetto preliminare. Dieci lunghi anni ancora fermi. La mia giunta approvò il progetto preliminare con tanto di finanziamento e con fondi Eni (l’IMU delle trivelle). L’opera è ferma alle fondamenta e la strada di ingresso al quartiere è parzialmente occupata dal cantiere con il terreno che si sbriciola”. Il progetto è divenuto esecutivo ed aveva tutti i fondi per la realizzazione. Cosa è successo per fermarsi tutto alle fondamenta senza una soluzione in merito? “All’epoca vennero fatti i sondaggi sul terreno” spiega Monticelli “e c’era una pendenza da rispettare. Nella realizzazione dell’opera hanno sbancato di molto il terreno portando il manufatto quasi a livello della strada sottostante abbassando la platea di cemento di almeno cinque metri”. Cosa ha comportato questo? Rilevazioni di falde acquifere che hanno trasformato platea e fondamenta inutilizzabili perché ad elevato rischio smottamento. “Nessuno che ha spiegato questo grave inconveniente.” continua infuriato l’ex sindaco “Ho dovuto contattare personalmente la geologa ed i tecnici. Dunque, adesso hanno trovato l'acqua e non sanno cosa fare. Un vero disastro credimi. Robert non è in grado neanche nella sua Borgo di portare avanti un progetto finanziato da dieci anni. Cosa spiega ai cittadini su questi soldi buttati per non avere nulla? Quanti anni dovremmo ancora attendere?”. Ma non è finita qui. “L’aspetto più grave è quello dei costi.” Spiega Monticelli “Vuoi per l'inflazione, vuoi per la guerra, per i vari bonus e per il PNRR… i costi delle materie prime per l'edilizia sono aumentati in modo vertiginosa. Alcuni esempi dati ANCE: ferro acciaio per cemento armato aumenti che vanno dal 45% al 100% se non oltre, rame aumento del 40%, polietilene circa il 70 %, legno aumenti che vanno dal 100 al 200%, tubazioni PVC fino all'80% e altro ancora”.
Insomma, con tutti questi aumenti, sono intuibili le conseguenze negative sia per la filiera sia per la collettività in termini di servizi e infrastrutture non completate. Ciò significa che si rimette tutto in discussione anche la questione economica. “Ricordo che questa scuola” precisa l’ex sindaco “dovrebbe essere completata con fondi del MIUR e con una somma corposa dai fondi proveniente IMU piattaforme Eni. Bisogna rifare una parte del progetto (lo dice il Comune con tanto di comunicato stampa), e quindi con altro tempo perso. Chi paga tutto questo ritardo? Di chi sono le responsabilità? Chi si fa carico di spiegare ai cittadini i 9 anni di ritardo e gli altri anni per completarla? Sono a dir poco basito da questo scempio”.
Per ora, mentre la questione rimpalla tra accuse, temporeggiamenti, progetti ed attese, non rimane che “ammirare” (si fa per dire) la cattedrale nel deserto di Pineto all’ingresso del quartiere con la speranza di non vedere danni da smottamenti di terreno dall’attempato cantiere.
Mauro Di Concetto