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"La mia assenza di oggi all'assemblea dei Sindaci di Ruzzo Reti risiede in ragioni personali e, difatti, non è stata accompagnata da alcuna dichiarazione critica, così come non mi risulta ce ne siano state da parte degli altri sindaci assenti. Ritengo pertanto che le dichiarazioni del coordinatore provinciale della Lega (jwan Costantini sindaco di Giulianova, ndr) e del Presidente della Provincia (Diego Di Bonaventura sindaco di Notaresco, ndr) risultino immotivate, poco corrette sotto il profilo istituzionale e del tutto strumentali ad evidenti fini elettoralistici, ancor più in un contesto di rinnovata serenità del dibattito sull'acqua pubblica in provincia di Teramo, ottenuto solo grazie ad un emendamento presentato in Consiglio Regionale da un Consigliere del centrosinistra e pienamente condiviso dal Partito Democratico". Arriva puntuale la replica del sindaco di Bellante, Giovanni Melchiorre, a poche ore dall'assemblea della Ruzzo. Melchiorre è tra i 12 sindaci assenti oggi in via Nicola Dati, circostanza che è stata oggetto di critica da parte di Costantini e Di Bonaventura (ASCOLTALI QUI). Sott'accusa, in realtà, sopratutto l'assenza del sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto, che si riserva di commentare nelle prossime ore se non addirittura domani, quanto dichiarato dai "colleghi" a margine dei lavori assembleari che hanno portato al voto unanime dei 24 sindaci (e delegati) presenti su piano industriale e bilancio di previsione. "Quando si è trattato di criticare la governance della Ruzzo Reti io sono stato in prima fila, non essendo solito ritrarmi di fronte alle discussioni, per cui non ritengo affatto accettabili la reprimende, soprattutto da parte di chi ha fatto delle assenze e delle mancate risposte sui grandi temi la cifra del suo agire in Provincia negli ultimi quattro anni" attacca Melchiorre, che chiosa così: "Alla Ruzzo Reti il personale apprezzamento, soprattutto per il segnale di solidarietà nei confronti degli utenti dato dalla previsione di abbassamento della tariffa, dopo anni di aumenti ingiustificati che necessitavano finalmente del maggior impegno oggi assicurato".

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