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BEACH_SERATE.jpgBEACH_OGGI_1.jpgBEACH_PARADISE_RISTRUTTURATO.jpgBEACH_RISTRUTTURATO.jpgEVENTI_SPORT_AL_BEACH.jpgÈ stata davvero grossa ed inaspettata la risonanza sulla questione “Beach Paradise” di Pineto. Il presidente Luca Di Pietrantonio, dopo il nostro servizio, è stato a dir poco subissato di telefonate e messaggi di persone pronte ad offrire collaborazioni per la gestione e per la ristrutturazione dello stabile in legno e di tutta l’area. “Sono sorpreso ed onorato della risonanza avuta per il Beach Paradise” conferma l’avvocato Di Pietrantonio “Le persone vogliono che la struttura riapra ed anche presto! Hanno offerto collaborazioni di ogni genere: sulla gestione e sugli interventi di manutenzione”. Insomma, quando tutto sembrava evolvere verso la morte di una delle prime struttura di intrattenimento musicale di Pineto e della costa dei primi anni 2000, si riapre un forte spiraglio. Qualcuno addirittura parla di una riapertura nella prossima stagione turistica 2023. Per ora il presidente dell’associazione non si esprime ma è fortemente fiducioso.
Eh sì: anche in questo caso Pineto agì decenni fa da vera pioniera nella movida teramana. Quando tutto era ancora agli antipodi a Roseto come a Silvi o altrove, nel centro rivierasco, grazie ad una banale scommessa di alcuni giovani, si creò dal nulla il Beach Paradise, un’area musicale e sportiva che attirava fiumi di ragazzi nel suo ambiente fronte mare costruito nel pieno rispetto della natura e della spiaggia. Ma tutto ciò che è bello per la gioventù chissà come mai in questo centro rivierasco finisce?
Il “Beach” aveva un duplice tipo di convenzione: un accordo firmato con il Comune (per l’area manufatto in legno) ed un accordo di affido con la proprietà dell’antistante terreno. Dunque, ora è solo compito del sindaco Robert Verrocchio e della sua giunta dare una corposa spinta per riattivare l’area grazie ad un nuovo progetto giovani che vede la rinascita del Beach. “Diversamente” aggiunge Marco, un ragazzo che mi ha scritto personalmente sull’argomento “tutto è destinato a marcire e morire con forte disappunto e rabbia da parte di una grossa fetta di abitanti e turisti. D’altro canto, non si può sempre soccombere alle paure di denunce: Roseto ci insegna da qualche anno che, se si fanno le cose a norma, nessuno può chiudere nulla. Pineto non è un ospizio ma un centro turistico che merita aree di intrattenimento per giovani e no!”. La parola ora passa alla politica locale e si attendono riscontri urgenti su questo argomento.

Mauro Di Concetto