Gentilissima certastampa,
Il 17 settembre inviavo alla redazione una nota dal titolo:
“Giornata storica quella di sabato 6 agosto 2022 ai Prati di Tivo” e nella nota ripercorrevo la “saga” del biglietto elargitomi dall’inPrenditore Fanese Antonio Riccioni e che ho restituito al mittente.
Ho però commesso un errore in quanto il biglietto in questione era stato da me utilizzato sabato 6 agosto 2022. Il biglietto giusto che mi è stato consegnato reca impresso la personalizzazione con la scritta “Bar Prati Tivo”. Prima di riconsegnarlo al legittimo proprietario, ho fatto una verifica sulla integrità dello stesso e mi sono recato al tornello della funivia, ho inserito il biglietto e sono entrato nello spazio di imbarco dei passeggeri (HO REALIZZATO UN VIDEO).
Il Riccioni, in una delle risposte fornitemi via Wa mi ha redarguito con questa frase:
“Finalmente dopo avermi insultato per anni senza fare il mio nome lo hai finalmente fatto. Complimenti, la goliardia fa parte di me e non ne posso a fare per fortuna a meno. Il mio era un gesto per sdrammatizzare con te l’argomento sul quale abbiamo posizioni e visioni diverse, ma ciò non mi ha mai impedito di “rispettarti” quindi non mi sento neanche in dovere di chiederti scusa per il biglietto.”
Al riguardo preciso che nei mie vari interventi fatti per criticare l’operato di quelli che offrono servizi ai Prati di Tivo non ho mai insultato nessuno. Riguardo al servizio che Riccioni dice di svolgere egregiamente preciso che mi sono sempre compiaciuto per la qualità del servizio offerto nel suo bar e lui lo sa bene.
Chiude così il suo messaggio: “So Fanese si con F maiuscola e mi piace definirmi un Oste non un Prenditore (come in tanti fanno con il turismo in Abruzzo) per me parlano i fatti, ad oggi ho sempre offerto servizi 365 giorni all’anno.”
Consegnerò oggi stesso “la tessera elargita” alla cassiera del bar insieme a questa nota.
Pasquale Iannetti