«Abbiamo presentato un piano di rilancio delle case di riposo». Così parlava Roberto Canzio, a giugno del 2022, rispondendo ai Sindacati e smentendo le loro ventilate ipotesi di “chiusura”. «Abbiamo presentato in piano di rilancio di 34 pagine - diceva Canzio - ma noi ci rialzeremo da soli». Non sappiamo in quale di quelle 34 pagine, fosse presente la voce “aumenti delle rette”, vista la lettera che si sono viste recapitare le famiglie e che, in periodo di superbolette, è stata una vera doccia fredda. A partire da domani, infatti, per espressa volontà del commissario Canzio, la retta è aumentata di 4 euro al giorno, cioè 120 euro al mese, cioè 1460 euro l’anno. Grazie al “ritocco”, la retta passa da 37,50 a 41,50 euro al giorno, ovvero da 1125 a 1245 al mese e, su base annua, da 13.687 a 15.147. Ma quello che più stona, oltre all’aumento, è il tono della comunicazione della Asp: «E’ facoltà di recedere dal contratto nel termine di 7 giorni dalla ricezione della presente», come se fosse facile trovare, in una settimana, una sistemazione per una persona anziana, per una famiglia che potrebbe non avere la possibilità di garantirle in casa la necessaria assistenza. E non solo, perché oltre alla retta aumentata, a corollario, la Asp ha deciso di vietare il trasporto dei vestiti degli ospiti all’esterno, per il lavaggio, quindi tutti devono rivolgersi alla lavanderia interna (altri 60 euro al mese), e anche per barba e capelli, visto che gli anziani - causa covid - non possono avere liberi contatti coi familiari, ci si deve rivolgere, a pagamento, al servizio interno.
Tutto questo, si chiama “rilancio”.