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WhatsApp_Image_2022-09-30_at_16.45.03.jpegCi sono giorni in cui la storia volta pagina.
Lo fa con la discreta eleganza dei gesti quotidiani, senza clamori, ma con l’emozione di chi affida, per sempre, alla memoria collettiva un percorso di vita e di impegno.
Oggi, è uno di quei giorni.
Perché oggi, dopo 29 anni, Tonino DI Gianvito chiuderà per l’ultima volta il grande cancello della Corte dei Tini, lasciandone la gestione, dopo averne ceduto la proprietà al gruppo D’Adiutorio di Montorio.
Si chiude così, nell’ultima serata di settembre, un capitolo lunghissimo e fortunatissimo nella storia della ristorazione teramana.
Perché Tonino Di Gianvito, a Teramo, è un brand, la personificazione stessa di quell’antica arte dell’accoglienza e del buon mangiare, che fanno della nostra città uno scrigno di emozioni possibili.
Quell’ultimo cancello, si chiude questa sera sul vissuto di tanti di noi, sulle infinite emozioni che in quel luogo magico si sono fatte reali. Ventinove anni di cerimonie, di matrimoni, di battesimi, di compleanni, cresime, comunioni, chi di noi non ha un ricordo personale, intimo e irripetibile, costruito tra le colonne di quel porticato, sull’erba curatissima di quella corte interna, o alla luce tenera delle candele delle tante nottate fatte di stelle e di festa?
"Tonino lascia la sua attività dopo aver regalato emozioni a tre generazioni diverse -,scrivono i figli sui social insieme alla moglie Daniela Martini, titolare di un noto negozio di abbigliamento e prima ancora di una famosa pellicceria in città - ma soprattutto volevamo ringraziarti per essere come sei".

WhatsApp_Image_2022-09-30_at_16.45.023.jpegUn ringraziamento, che facciamo nostro, per quello che Tonino è e per quello che è stato, per questa città. E’ un brand, dicevamo, una sorta di pietra filosofale vivente, capace di trasformare in successo imprenditoriale ogni nuova iniziativa. La sua, è la storia di un ragazzo che a soli ventidue anni, nel 1976, insieme a Nicola Giansante decise di aprire il Samovar, e fu un trionfo, ma sul quale Tonino non si adagiò, anzi. Sei anni dopo, raccolse lai sfida di risollevare le sorti dell’hotel Michelangelo, restituendo alla città una indirizzo possibile, prima di lanciarsi, e siamo al 1988, in quella che fu una sfida vera, precorrendo tempi e le mode, aprendo a Teramo il Sagrì, un ristorante di pesce che faceva della qualità la propria cifra stilistica.

WhatsApp_Image_2022-09-30_at_16.45.024.jpegDI sfida, in sfida, di successo in successo, nel 1990 nasce il Green Park, a San Nicolò, poi ceduto ai fratelli quando, nel 1993, decide di acquistare un malmesso complesso sulle colline, che avrebbe trasformato in quel gioiello che è oggi la Corte dei Tini, al quale avrebbe dedicato quasi trent’anni della sua vita, ma senza mai perdere quell’entusiasmo vivace per le sfide, che l’ha portato a riaprire il vecchio bar Fumo, oggi Grand’Italia, nel 2005 e il New Galadhrim (oggi “il Mulino).

Ci sono giorni in cui la storia volta pagina.
Questa sera, Tonino Di Gianvito chiuderà per l’ultima volta il cancello della Corte dei Tini.


Impedendo a tutte le emozioni che ha costruito per noi, di andare perdute.

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