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C'era da aspettarsela la replica del segretario della Fp Uil, Alfiero Di Giammartino, in merito alla rottura del fronte sindacale visto che la Fp Cgil Teramo ha deciso di fermarsi e non proporre opposizione, come fatto da Cisl e Uil, al decreto con cui il giudice del lavoro ha dato ragione al Comune, riconoscendo l'assenza di una condotta antisindacale nel riconoscimento della percentuale di dipendenti per cui far scattare le progressioni (LEGGI QUI L'ARTICOLO SU CGIL) Di Giammartino si dice da un lato attonito, dall'altro rammaricato: "Dispiace per la valutazione fatta dalla Cgil perchè mina la credibilità del sindacato al di là delle sigle, ovvio. E' vero, è stata persa una battaglia ma non è detto che si perda la guerra". E all'assessore al personale, Andrea Core, tiene a ricordare "che non deve essere motivo di vanto avviare procedure di progressione per i dipendenti, non c'è nessun vanto perchè quei soldi sono soldi dei dipendenti e non sono risorse prese dal bilancio dell'amministrazione" e in merito all'udienza fissata per il 30 novembre in cui Cisl e Uil saranno rappresentate dall'avvocato Enrico Costanzo, Di Giammartino avanza una riflessione: "Visto che, come sostiene anche la FP Cgil, le motivazioni del decreto sono inappellabili e talmente chiare e definite, il Comune di Teramo stavolta potrebbe risparmiare e farsi rappresentare dall'Avvocatura interna senza ricorrere, ancora, ad un legale esterno e risparmiando". Ad onor di cronaca, ricordiamo che a rappresentare il Comune in questo primo giudizio è stato l'avvocato esperto amministrativista Pietro Referza.

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