“Spesso ci siamo sentiti chiamati in causa dal Commissario per i ritardi lamentati nella ricostruzione, attribuendo ai professionisti un rallentamento delle attività dovuto agli eccessivi incarichi che ognuno ha assunto. Le cose però non stanno in questi termini, in quanto i professionisti si devono confrontare sistematicamente con una Legislazione corposa, complessa e articolata che finisce per appesantirle notevolmente l’attività professionale di chi deve progettare e dirigere i lavori nonché quella degli uffici preposti al controllo, ingabbiandola in procedure tecniche ed amministrative farraginose che portano a richieste di integrazioni corpose e ripetitive. Indubbiamente le procedure di finanziamento per la ricostruzione devono essere attente verso la gestione della spesa di denaro pubblico, ma ciò non può e non deve comportare lungaggini che vanno a gravare comunque sulla finanza pubblica attesa l’erogazione dei Contributi di Autonoma Sistemazione per coloro che ancora non rientrano nelle proprie abitazioni”.
E' corposa e doverosa la premessa che il presidente dell'Ordine provinciale degli Ingegneri, Leo De Santis, ha fatto stamane nell'incontro con la stampa per denunciare il rischio di perdere il Cas, in pratica, per decine di famiglie che percepiscono il contributo di autonoma sistemazione, per l'impossibilità, in capo ai professionisti, di riuscire a presentare le pratiche post-sisma entro la data del 15 ottobre. “Per questo motivo noi chiediamo che venga prorogata questa scadenza”, annuncia l'Ordine che ricorda, tra le contingenti criticità, la mancata condivisione con l'Ufficio Speciale per la Ricostruzione di questioni come il riconoscimento dei livelli operativi; le tempistiche di erogazione degli Stati di Avanzamento Lavori e modulistiche non indicate dalle normative di settore; il Foglio di calcolo del contributo inerente gli aggregati; la Proprietà immobili da ricostruire e usi civici; l'Applicabilità procedura art. 1 sexies anche per edifici fuori cratere. Ma torniamo alla scadenza del 15 ottobre: “Sui Livelli operativi abbiamo inoltrato una richiesta di chiarimenti al Commissario Giovanni Legnini, supportata dal parere autorevole del Prof. Ing. Antonello Salvatori dell’Università dell’Aquila. Lo scorso giugno è pervenuta la risposta in cui le nostre obiezioni venivano accolte. Tale parere tuttavia non è stato recepito dall’USR, circostanza che ha determinato ulteriori ritardi per le pratiche in istruttoria. È notizia delle ultime ore (notizia di ieri, 5 ottobre 2022, ndr) che l’USR, riguardo alle suddette pratiche, ha inviato delle richieste di integrazione per i Livelli Operativi nelle quali vengono introdotte arbitrariamente nuove condizioni rispetto a quanto previsto nell’Ord. 19/2017. Ora però si apre un altro problema che è quello della scadenza del 15/10/2022 per la presentazione delle pratiche che rientrano nel CAS. Abbiamo solamente 10 gg per la presentazione delle pratiche che ovviamente è insufficiente”.
La domanda è semplice: “Come è possibile rispettare la scadenza del 15 ottobre per la consegna delle pratiche di ricostruzione visto che ancora ci sono dubbi interpretativi nonché richieste arbitrarie?” Va da sé che urge una proroga. Spetta al governo centrale e a Legnini la decisione, cosa accadrà? E soprattutto, accadrà entro il 15?