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GIORGIAARTICOLOIn Abruzzo -33mila occupati: c'è bisogno di profili innovativi

La Regione Abruzzo ha registrato dati estremamente negativi in ambito occupazionale tra ottobre 2021 e marzo 2022. I numeri, infatti, parlano di 33 mila occupati in meno in questo periodo. Con questa flessione, l'Abruzzo ottiene un pessimo risultato rispetto a quello nazionale. 

+31% di disoccupati. Secondo i dati Istat, si riscontrano 14.000 disoccupati in più, un incremento pari al 31,1% rispetto ai dati nazionali. 

La maggior parte delle attività ha subìto decrementi in controtendenza con le crescite nazionali: per esempio le costruzioni, settore nel quale l'Abruzzo si posiziona al terzultimo posto nella graduatoria nazionale ha registrato -7mila posti di lavoro, ovvero il ‐16,3% contro il +8,9%italiano; oppure il commercio, gli alberghi e i ristoranti (-13mila, ‐12% contro +2,5%) e gli altri servizi (‐23mila, -9,6% contro +0,7%). Sono tutti comparti per cui l'Abruzzo si piazza all'ultimo posto della graduatoria nazionale. 

C’è carenza di profili innovativi

Come hanno dichiarato gli autori dello studio, c’è la necessità di creare risorse che hanno il compito di promuovere e migliorare nel campo della competitività. Nel settore digitale, per esempio, c’è estrema carenza di profili. 

Ma specializzarsi in questo ambito non è complicato come si può pensare. Oggi esistono dei corsi erogati al 100% online, come quelli della Epicode School, che permettono di specializzarsi in programmazione, analisi dei dati o cybersicurezza nel giro di pochi mesi.

Essendo ben strutturati, questi corsi offrono molti vantaggi. Per esempio, l'istituto offreuno psicologo del lavoro e un career coach, che formano e aiutano lo studente a trovare un'azienda con cui lavorare. La possibilità di trovare lavoro subito dopo la fine del corso è del 90%. 

La colpa (in parte) è del sistema scolastico

Questi profili sono rari, innovativi e dunque molto richiesti in ambito lavorativo. È una professione che le imprese, attualmente, faticano a trovare, e che sarà cruciale con la svolta digitale attuale e imminente. 

Il problema è dovuto anche al fatto che, sia le scuole che le università, non formano abbastanza lavoratori in questo campo. Gli informatici sono sempre più difficili da assumere essendo figure professionali rare. Anche la pubblica amministrazione riscontra gravi problemi e ripercussioni, divenendo vittima di cyber attacchi ai quali si trova spesso impreparata nel difendersi. 

GIORGIA BIANCHI