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L'Abruzzo è una regione bellissima quanto fragile, esposta fortemente al rischio di frane ed alluvioni. Stando alla più recente elaborazione di OpenPolis su dati Ispra, 6 abruzzesi su 100 vivono in territori ad alto rischio. Sotto la lente d'ingrandimento ci sono quei territori dell'entroterra e quelle aree più periferiche dove non è facile né frequente la manutenzione e che, quindi, sono più colpite dal dissesto idrogeologico. A questo si sommano gli effetti di frane ed alluvioni, sempre più frequenti, che danneggiano infrastrutture, edifici, monumenti e compromettono la tenuta di intere comunità.Stando all'ultimo report si apprende che “l’Abruzzo, con il 5,6% di abitanti in aree con pericolosità da frana elevata o molto elevata, è una delle regioni italiane in cui il fenomeno incide di più”. Ci sono territori abruzzesi dove il rischio di alluvioni si somma a quello di eventi franosi, come nel caso di comuni costieri, “collocati tra le province di Teramo e Pescara, come Pineto (55,57%), Montesilvano (46,96%), lo stesso capoluogo Pescara (36,48%). Vicino alla quota del 30% anche Castel di Sangro (29,96%), nell'aquilano”. Porre in essere efficaci politiche di prevenzione che mitighino i cambiamenti climatici e arginino i danni di frane ed alluvioni, deve essere una priorità del Pubblico. Un fondamentale contributo arriva dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che stanzia circa 2,5 miliardi di euro per interventi finalizzati alla gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico. Per l’Abruzzo ci sono 45,5 milioni circa (di questi 30,3 milioni per nuovi progetti e 15,2 per progetti in essere). 
L'ottima notizia è che l’Abruzzo, rispetto agli investimenti inizialmente stanziati dalla Protezione civile, riceverà una quantità superiore di fondi, passando da 45,5 a 54,9 milioni di euro.Va assolutamente scongiurato che per i progetti del Pnrr si spenda meno delle proiezioni iniziali. Si lavori affinché vengano eliminati i ritardi legati, fra le varie cause, ai tempi di adattamento alle innovative procedure del Pnrr e agli effetti dell’impennata dei costi delle opere pubbliche. E' un potenziale rallentamento nella capacità programmatica e poi operativa del Pnrr che porterebbe con sé risvolti significativi su tutti i settori economici del Paese e che nessuna regione d'Italia, tanto meno l'Abruzzo, può permettersi


Manola Di Pasquale
Presidente PD Abruzzo