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NegopineBrutte notizie a Pineto in tema di commercio. Continua purtroppo la lista di attività che abbassano le serrande. Sarebbero infatti due i ristoranti-pizzeria che hanno chiuso in questi giorni i battenti per il caro bollette. A questi potrebbero aggiungersi ben due bar del pieno centro ed un’attività di vendita ortofrutta. Due panifici in questi giorni sarebbero in ferie: purtroppo c’è chi dice che non riapriranno. Una sempre più lunga lista necrologica di negozi che chiudono. Ma siamo davvero sicuri che il motivo sia solo ed unicamente il caro bollette? Sicuramente le bollette milionarie giunte dopo l’estate hanno fatto decidere questi storici punti commerciali di chiudere bottega, ma non è solo questo il motivo. Non sono pochi, infatti, coloro che in paese parlano di un indotto turistico sempre più striminzito, che non fornisce le risposte giuste agli esercenti. Il settore alberghiero fornisce dati molto preoccupanti: da un’analisi svolta qualche anno fa da un consorzio (dati che analizzeremo nel dettaglio in un più ampio e successivo servizio) Pineto purtroppo ha dei numeri di presenza turistica ben diversi da quelli dei floridi anni 80 e 90. Mancano gli alberghi 4 stelle superiori: non ci sono infatti più di 50 camere in alberghi di classe superiore. Un numero che ragguaglia a malapena la metà dei posti letto presenti nella vicina Silvi.  Hotel Garden, Hotel Residence, Hotel Rendez Vous, Hotel Parisse e tanti altri hanno chiuso i battenti senza avere nuovi ingressi. La rete alberghiera si è impoverita dunque per fare spazio ai residence. Case vacanze a gogo nell’ultimo ventennio. “Il turismo d’appartamento” spiega un commerciante “crea un forte indotto nelle catene di supermercati a medio basso costo e riduce in molti casi il servizio di ristorazione e grossa parte del commercio al dettaglio a vocazione turistica (gelaterie al tavolo, negozi di prodotti tipici locali e tanto altro)”. Qualche commerciante storico però si è in maniera arguta e lungimirante rinnovato. È il caso della famiglia Erasmi, storici ristoratori di Pineto, che anni fa si sono lanciati nel mondo dei supermercati creando più punti vendita “Tigre” tra Pineto e frazioni, Roseto ed Atri ed oggi stanno avanzando verso nord e sono pronti ad inaugurare ad Alba Adriatica. Ma non basta. I fratelli Daniele e Massimina Erasmi hanno debuttato in grande stile nella gestione dei bar, creando un innovativo bar brasserie che nell’appena passata stagione ha realizzato dati sorprendenti. Anche altri locali come la “trattoria D’Annunzio”, “Lu straccapanz” o la “pensione centrale” hanno registrato quasi sempre il tutto pieno creando servizi di nicchia per incuriosire e attirare il turista. Cosa significa ciò? “È evidente” chiarisce un abitante “che la popolazione come il turista vanno stuzzicati con servizi unici. Chi ci avrebbe mai pensato ad una brasserie veduta piazza centrale? La scelta è stata vincente a suon di ostriche, risotti ed altre sfiziosità. Belle presenze anche nei pochi locali tipici come trattorie e pizzerie. Evidentemente, essendo che abbiamo un turismo meno ricco degli anni 90, la clientela va invogliata con novità e prezzi equi”. Dunque, il caro bollette ha avuto il suo peso nella serrata sempre più imponente, ma complice silente è anche l’offerta turistico ricettiva sempre più magra ed insufficiente qualitativamente parlando. Sono decenni, infatti, che la politica locale temporeggia nell’attuazione del piano quadro, l’area di sviluppo turistico ricettiva di Pineto dove potrebbero sorgere alberghi, villaggi ed altri manufatti a vocazione turistica. Così, mentre si studiano i progetti, la Pineto turistica muore.

MAURO DI CONCETTO