Non accenna a placarsi la polemica sui disabili a Pineto. Dopo la dura lettera di Manolo Pelusi, arriva la polemica sulle condizioni in cui sono costretti a vivere nel centro diurno “IL Quadrifoglio” di Scerne di Pineto. A parlare ancora una volta è Luciano Monticelli, il predecessore dell’attuale sindaco per ben due mandati interi. Fu proprio lui ad inaugurare, con somma soddisfazione questo centro e ad avviare il progetto di realizzazione, nello stesso stabile, di un teatro polivalente ed una biblioteca. Oggi tutto versa in condizioni pietose. Il cantiere del teatro è fermo da oltre due anni pur avendo fondi necessari per la sua realizzazione. La fine dei lavori sarebbe stata il 27 dicembre del 2021, ma qualcuno a penna ha modificato il tabellone del cantiere procrastinando la fine di un anno. L’evidenza dei fatti è che siamo ad ottobre ed il cantiere continua ad essere fermo rendendo putrido ed inguardabile tutto il resto: dalla biblioteca al malcapitato centro diurno “Il Quadrifoglio”. Va detto che, nonostante ciò, il lavoro di “Dimensione Volontariato”, che gestisce da anni l’illustre progetto, è encomiabile: i ragazzi sono parte attiva in vari progetti che vanno dai laboratori di educazione ambientale, alla danza, al laboratorio di ceramica, alla musicoterapia e tanto, tanto altro. Il contesto che circonda questo bellissimo progetto è a dir poco desolante: erbacce, calcinacci, impalcature e degrado ovunque. Le immagini parlano chiaro. Come si è potuti arrivare ad un tale stato di degrado? “Sono basito” replica infervorito Monticelli “L’intero consiglio comunale dell’epoca plaudì l’iniziativa del centro diurno, della biblioteca e del teatro. Ci fu una scelta unanime di realizzare questo gioiello al fianco della struttura “Madre Ester”. Non possiamo lasciare questi poveri ragazzi de “Il Quadrifoglio” in mezzo ai calcinacci per anni. L’attuale giunta è completamente sorda sul tema: non risponde, non replica e sembra, senza esagerare, che non sia interessato al grave disagio. Passeggiando in questo complesso si vedono impalcature e nel piano sottostante montagne di cartoni con libri e vecchia mobilia abbandonata. Per non parlare della biblioteca che entra sotto l’impalcatura in un’area in completo abbandono. Mi vergogno davanti alla cittadinanza ed ai ragazzi disabili che popolano l’area quotidianamente di dover segnalare questo”. Parole dure, quelle di Monticelli che sono ahimè rafforzate dalle immagini che via via scorrevano nel nostro cammino dentro le strutture in perenne corso d’opera, dove vi erano anche mal odori di ogni genere (puzza di muffa oltre che di feci di animali). È giusto far vivere questo scempio ai disabili? È giusto accogliere gli studenti della biblioteca in questo mostro in grezzo e transennato? Perché non si riescono a concludere i lavori nonostante ci siano grossa parte dei fondi per ultimarlo?
Mauro Di Concetto