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MarinellivincenzoSono trentacinque, gli indagati nel caso dello scandalo che ha avuto, l’estate scorsa, per protagonisti l’imprenditore pescarese  Vincenzo Marinelli (nella foto) e la dirigente Asl, referente degli acquisti,Tiziana Petrella.  Le molteplici attività di indagine effettuate e caratterizzate da: intercettazioni telefoniche ed ambientall. acquisizione ed analisi di dati telefonici , servizi di osservazione da parte della polizia giudiziaria, acquisizioni documentali, perquisizioni sequestri di dispositivi informatici con conseguente analisi forense del loro contenuto, hanno infatti disvelato una parte della fitta e ramificata rete di relazioni dell'imprenditore pescarese, referente sul territorio di società nazionali multinazionali operanti nel settore medico-sanitario quali PHILIPS, SERVIZI OSPEDALIERI ed ABBOTT, nonché ex presidente del Pescara e accompagnatore della nazionale di calcio under 21 (venne arrestato proprio mentre si trovava in ritiro con gli azzurri), con la politica abruzzese. Tra i 35 indagati, 26 persone fisiche e 9 tra società e associazioni sportive, figurano anche i nomi di personaggi di spicco della vita pubblica, come quello di Federica Chiavaroli, ex sottosegretario alla giustizia, e soprattutto quello dell’attuale Presidente del Consiglio Regionale, Lorenzo Sospiri. E di quest’ultimo  la Procura ipotizza un ruolo attivo e formula l’ipotesi di corruzione, per aver fatto pervenire allo stesso Marinelli informazioni utili per vincere la gara per la fornitura di quasi 200 letti elettrici al Covid Hospital di Pescara. E non solo: Sospiri si sarebbe adoperato anche in altre gare d’appalto e nelle nomine di direttori generali amici di Marinelli. In cambio, secondo gli inquirenti, Sospiri avrebbe avuto contributi in denaro per la campagna elettorale, donazioni di denaro in nero, promesse di voti e assunzioni di amici nelle società di Marinelli. Accuse, ovviamente, tutte da provare nelle future fasi processuali dell’inchiesta.  Così come le accuse a carico della Petrella, che in cambio della “gestione” di importanti gare d’appalto, avrebbe avuto cene costose, soldi per una nuova casa, borse griffate e bracciali preziosi, Tra quelli delle 26 persone fisiche indagate, salta agli occhi un nome noto alle vicende sanitarie teramane, quello di Vincenzo Di Egidio, già primario di radiologia al Mazzini, che risulterebbe coinvolto nella gara per l'acquisto di una risonanza magnetica nucleare da 3Tesla, dal costo di 3 milioni di euro. Adesso gli indagati potranno produrre le loro memorie difensive.