Mentre si commemorano i defunti davanti al cimitero monumentale di Cartecchio, quello stesso cimitero oggetto della conferenza stampa annuale della giunta D'Alberto con tanto di tour tra piscina coi pesciolini rossi e area zen, c'è chi, da sei anni, non ha il diritto di commemorare nessuno. "Questo è lo stato in cui si trova il cimitero di Varano, dove riposa mio padre. È così da anni. La cappellina è inaccessibile, e non posso neanche versare le mie lacrime davanti alla lapide di mio padre. Cari amministratori, vergognatevi!". E' arrabbiatissimo l'avvocato Berardo Di Ferdinando che, per l'ennesimo anno consecutivo, non ha potuto "portare un fiore a papà e a nessuno dei nostri parenti seppelliti a Varano. Ma è normale che un cimitero frazionale versi in queste condizioni?". Una recinzione arancione da cantiere ma di lavori neanche l'ombra. "Sono anni che è così, nulla si muove e intanto però alla Teramo Ambiente ho pagato la luce per una cappellina in cui non posso mettervi piede". Chiosa così l'avvocato teramano, rivolgendosi agli attualia amministratori: "Evitate di sbandierare di avere riaperto il cimitero di Cartecchio quando invece i cimiteri minori delle frazioni versano in queste condizioni, sappiate che nessun cittadino ha l'anello al naso".