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Avevamo intuito, nell’improvvisa magrezza con la quale era apparso in tv, in quello che è stato il suo ultimo impegno, che Gustavo Bruno stesse combattendo la più difficile delle sue battaglie. quella contro una malattia terribile, scoperta solo poche settimane prima. Ed è stata quella malattia a segnarne gli ultimi giorni. Gustavo non c’è più, è morto poche ore fa in un letto dell’hospice, dove era stato ricoverato dopo un intervento chirurgico, estremo tentativo dei medici di strapparlo ad un destino segnato. Aveva 73 anni. Dal pomeriggio di oggi alla 15 sarà possibile dargli l’ultimo saluto nella camera ardente allestita nella casa funeraria Carlo Petrucci a villa Pavone, lunedì alle 15 nella chiesa del Risorto di Colleatterrato Basso il funerale. Giornalista, appassionato di sport, amante di Teramo, Gustavo Bruno, pur essendo aquilano di origine - come amava ricordare scherzando - era espressione schietta di quella teramanità sincera, fatta anche del tutti sanno tutto di tutti tipico della provincia, con la quale amava giocare sul filo di una ironia acuta.
Al giornalismo era arrivato giovanissimo, collaborando con il Messaggero come cronista sportivo, ma poi la vita l’aveva portato a fare altre scelte e per molti anni aveva lavorato, come impiegato, per la Mpa, un’azienda di Sant’Atto che produceva tecnologie per l’automazione. Non aveva perso, però, la passione per il giornalismo, che coltivava nel tempo libero e che, una volta andato in pensione, aveva ripreso con rinnovato entusiasmo, scrivendo di nuovo per il Messaggero e poi collaborando con testate mensili e, dopo l’avvento dell’era internet, anche con testate on line, così come esternando sui social. La sua naturale predisposizione al dialogo, l’aveva poi reso personaggio televisivo, curando rubriche di vita locale (come “A Ruota libera”, con Serena Suriani, su Teleponte), oppure intervenendo come commentatore sportivo in molte occasioni e in molte emittenti diverse. Da ultimo, aveva avviato una collaborazione con SuperJ quale ospite fisso di “Vetrina biancorossa”, ma la malattia gli ha concesso solo il piacere di partecipare alle primissime puntate.
Alla famiglia, vanno le più sentite condoglianze di tutta la redazione di certastampa.it.

A lui, il saluto con il quale ci lasciavamo dopo ogni incontro: Ciao GuBru...