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Entro il 20 novembre tutti i profughi residenti negli alberghi dovranno lasciare gli alberghi ed essere ricollocati nelle strutture del terzo settore. Lo dice un'ordinanza del Governo che pero', nè gli albergatori e nè i profughi vogliono accettare, e per questol protestano entambi.
Il direttore generale dell'Agenzia di Protezione civile della Regione Mauro Casinghini dice che questo epilogo era inevitabile, si legge sulle pagine del Messaggero Abruzzo stamattina. Lo stesso Casinghini informa che l'Abruzzo in otto mesi ha ospitato 7.698 profughi e di questi 3.668 sono in strutture ricettive turistiche. «Lo Stato non può permettersi di pagare 65 euro al giorno a persona per sempre, quando a chi ha vinto i bandi nazionali ne paga 33».
A livello regionale sono circa 10 mila gli Ucraini accolti, non possono più restare nelle strutture turistiche abruzzesi perché è scaduta la convenzione con la Regione Abruzzo. Per loro si prospettano due scenari, tornare in Patria, dove i bombardamenti proseguono senza sosta, oppure accettare il trasferimento in Campania.
 
In 100 sono ad Alba Adriatica (18 di loro hanno firmato per andarsene, gli altri resistono), molti di loro non voglionoi firmare l’autorizzazione al trasferimento negli alloggi in provincia di Caserta. C'è tensione, c'è rabbia. Devono firmare entro domani alle 14, poi fare i bagagli: verranno in ogni caso "caricati" per essere accompagnarli in Campania. Altrimenti perderanno l'assistenza e l'alloggio e dovranno pagarlo da soli. Oggi tocca ai profughi di Martinsicuro andare via.
 
Ma gli albergatori non ci stanno: «Noi abbiamo proposto anche di tenerli a pari condizioni, ma ci è stato negato. E poi dove sta scritto che entro il 20 devono essere spostati tutti?» domandano sventolando tra le mani l'ordinanza del 20 ottobre, firmata dal capo del Dipartimento della protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, dove - secondo loro Casinghini non sarebbe obbligato a sgomberare tutti gli alberghi in quelle modalità. Oggi gli albergatori albensi depositeranno una querela alla procura di Teramo. E per ora i profughi rimangono ad Alba Adriatica. Fino a quando potranno resistere?
 
Foto di repertorio