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Interessante post di una teramana che lavora come guida turistica e che ha affidato a Facebook una sua riflessione. Nella città che sta spendendo migliaia di euro in promiozione ed eventi, tra i quali oltre CENTOMILA euro per il progetto “Teramo città capoluogo”, questa è la realtà

La racconta Chica Di Pietro

Breve storia di una triste Città di Teramo.

Oggi in una spopolata città, resa ancora più malinconica dalla pioggia e da tutte le attività commerciali chiuse, ho avuto il piacere di incontrare due care colleghe, oltremodo qualificate e competenti, che conducevano per la città un nutrito gruppo di turisti, almeno 100, per una visita nella cittadina che trasuda storia in ogni angolo. Malgrado i luoghi della cultura stiano vivendo una chiusura finalizzata ad una "futura rinascita e rigenerazione, unitamente alla intera città" (a questo punto spero di ricordarlo), lo stato dell' arte vede, in centro storico: -Area archeologica di Largo Madonna delle Grazie CHIUSA in via di cantierizzazione (speriamo al più presto);
-Area archeologica di Piazza S. Anna CHIUSA da tempo, in STATO DI ABBANDONO;
-Teatro romano CHIUSO, area di cantiere per recupero e valorizzazione (all'esterno sosta selvaggia che non viene multata dal III d.C);
-Museo Archeologico F. Savini, CHIUSO dal 2106 per sisma;
-Senza parlare della chiese chiuse, S. Anna chiusa, facciata del Duomo impacchetta, Sede Civica con impalcature e le numerose aree di cantiere di edilizia pubblica e privata che fanno da cornice a tutto ciò!
Malgrado tutto.... oggi giravano 100 turisti a Teramo accompagnati da Guide turistiche abilitate della Regione Abruzzo, che con estrema motivazione sfidano i tanti disagi a cui noi ci stiamo arrendevolmente abituando. Il giro si conclude al Castello della Monica dove la TRISTEZZA raggiunge i più alti livelli. Al castello, aperto secondo gli orari e le indicazioni pubblicate nel sito ufficiale del Comune, il gruppo viene accolto con riserve:
- Viene fatto presente che il gruppo si sarebbe dovuto prenotare per entrare (ma non è scritto da nessuna parte);
-Viene fatto presente che se ci fossero stati altri visitatori il gruppo in questione avrebbe dovuto attendere il turno d'entrata dopo gli avventori (oggi non c'erano iniziative ed eventi e neanche avventori e altri turisti);
- Vengono contingentati gli ingressi per la visita all'interno (piccoli gruppi e lo trovo corretto, non come è successo ad Halloween che sembrava essere stato preso d'assedio);
-Viene riferito alle colleghe che possono svolgere la visita guidata solo all'esterno e non all' interno (non è scritto da nessuna parte);
-Viene riferito che per la visita guidata all' interno è necessario pagare (ma non c'è una biglietteria e non è scritto da nessuna parte);
-Viene riferito che per pagare è necessario fare un bonifico al Comune di Teramo (ma con i gruppi last minute non può funzionare il bonifico); La breve storia triste finisce che tra un disagio e l'altro il gruppo è entrato al Castello della Monica, ma al suo interno le mie colleghe non hanno potuto lavorare e probabilmente anche i poveri turisti avranno perso un' occasione. Che peccato! Ma dove sta scritto?! Mi fermo qui per non entrare nel merito dei dettami della cultura dell'accoglienza, dai quali i fatti di oggi purtroppo sono molto distanti. Allora mi chiedo perché tutte queste informazioni non si trovano scritte da qualche parte, anche in modo sintetico nell'era della comunicazione? Poi mi chiedo, ma sono scritte da qualche parte o vengono solo riferite? È stato precisato che il castello è Comunale e di diretta competenza del Sindaco e che decide il Sindaco, certamente.
Ora gentilissimo Gianguido D'Alberto so benissimo che il vostro compito è quello di dare le linee di indirizzo ad una città in fase di rinascita, ma i tuoi uffici ci hanno già risposto e in maniera non del tutto esauriente. Mi chiedo inoltre come sia possibile venire a conoscenza di tutte queste precisazioni solo una volta arrivati sul posto, con 20-50 o 100 persone al seguito?! Rimanendo sconcertate dalle modalità di accoglienza e a questo punto anche dell' assenza di indicazioni / informazioni chiare e puntuali di fruizione della cosa pubblica, saluto le mie colleghe e vado via con un po' di vergogna, tanta rabbia e penso: meglio non portare nessuno al Castello della Monica.... poi rifletto e penso che non è vero.... ma penso che ti fanno passare la voglia... ma solo quella, perché poi ne vale sempre la pena. PS. Colleghi e colleghe di tutto il mondo, prima di arrivare informatevi bene.
N.B. La cultura rende liberi e sicuramente migliori, ma non è per tutti