Finori non si presenterà, domani mattina alle 10,30, come avrebbero voluto la Gst e Di Natale, ai Prati di Tivo per la riconsegna dgli impianti. «Non sappiamo dove Di Natale tiri t fuori queste date, da quale cilindro - dichiaralo stesso gestore Marco Finori - dopo aver consultato i suoi legali.- il contratto scade il 21 di dicembre, solo in quella data riconsegnerò le attrezzature, non ho motivi per ridarle prima. Ricordo - dice ancora Finori - che mi hanno fatto aprire il 6 di agosto facendomi dei danni impressionanti, tutto questo per colpa della Gst e la Provincia le sta andando dietro, la Gran Sasso è allo sbando».
Finori ricorda che ha chiesto danni per un milione e duecentomila euro, ma c'è anche un decreto ingiuntivo del quale si discuterà il 22 novembre per 230 mila euro per fatture varie, al tribunale di Ascoli.
La battaglia oramai è solo giudiziaria.
Domani, come scritto nella pec di stasera alla Gst dallo stesso Finori, alla partenza della cabinovia non ci sarà il gestore. Si puo' dire a questo punto che la stazione rischia il tracollo. Il Comune, che è socio della Gst, spinge per la vendita delle attrezzature e chiede una gestione definitiva e continuativa che dia certezza agli operatori. Nel fratttempo è scaduta anche la concessione dei terreni dall'Asbuc di Pietracamela.