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E’ anche una storia buffa, quella dell’abete bianco che l’Abruzzo vuole donare a Papa Francesco, perché venga sistemato e addobbato in piazza San Pietro. Ed è una storia buffa, tanto per cominciare, perché l’abete è… molisano. Sì, come hanno scoperto gli ambientalisti, geolocalizzandolo, quell’abete secolare non si trova in territorio abruzzese, ma già oltreconfine. E non è tutto. A voler donare quell’albero, annunciandolo due anni fa con tanto di presa d’impegno ufficiale inviata in Vaticano, è stato il sindaco di Rosello, nel Chietino, ma gli unici abeti bianchi della zona sono quelli di una Riserva tutelata e non possono essere tagliati.
Neanche per il Papa.
Questo, in particolare, si trova nel territorio di Montecastelbarono in agro di Agnone, in provincia di Isernia, quindi totalmente all’interno della riserva protetta.
C’è stato anche chi ha scritto al Papa, chiedendo di rinunciare e invocando - come ha fatto il naturalista Dario Rapino - l’Enciclica “Laudato si’” che richiama i doveri dell’Uomo verso l’Ambiente, ma da San Pietro per ora nessuna risposta.
Nel frattempo, il caso è diventato giudiziario e sono arrivati i carabinieri Forestali, che hanno disposto - per ora - la sospensione delle operazioni per il taglio e trasporto dell’albero. Tutto ora passa alla regione Molise, che annuncia di aver allertato la struttura tecnica dell’assessorato alla politiche agricole e forestali, per avviare la procedura per la valutazione, che secondo prassi durerà circa un mese, chiudendosi quando ormai potrebbe essere troppo tardi per portare l’albero al Papa.