Multinazionale belga sceglie di aprire in Abruzzo, preferendolo nonostante tutto al Nord Italia, fidandosi ciecamente del management e investendo 10 milioni di euro in meno di due anni nel sito di Sant'Atto. Fin qui la storia della Dirickx Italia, guidata dall'ad Antonio Laudadio, è la storia vincente di un'azienda che ha scelto di investire sul territorio teramano, occupando fino a 25 dipendenti con un eccezionale know how nella produzione di reti elettrosaldate (ultimi lavori, ad esempio, le barriere esterne degli stadi del Monza e del Verona) e investendo in attrezzature all'avanguardia che, in meno di 24 mesi, sono costate finora 6,5 milioni di euro. E veniamo al sito che si trova nella zona industriale di Sant'Atto: la Dirickx Italia insiste su un'area complessiva di quasi 7.900 metri quadrati. Ma di questi, in realtà, la metà non è utilizzabile e così l'azienda si ritrova a non sapere dove stockare materie prime e prodotti finiti, con il rischio sempre più concreto di compromettere i flussi produttivi e le possibilità di espansione previste dal business plan iniziale. Cosa è successo? La Dirickx Italia, dopo aver acquistato uno stabile dismesso da 1775 metri quadrati (al costo di 1,5 mlioni di euro) e avervi sistemato una nuovissima saldatrice dal valore di 3 milioni di euro, a maggio 2022 ha acquistato all'asta per 1,7 milioni di euro un altro stabilimento da 3400 mq e ulteriori 600 mq di una palazzina ad uso uffici. Da maggio sono trascorsi sei mesi e lì dentro la Dirickx non può metterci piede perchè manca l'assegnazione finale. Manca il decreto di trasferimento da parte del giudice fallimentare del Tribunale di Teramo che, come noto, è ostaggio della carenza cronica di personale. Carenza che si traduce nello slittamento di procedure che, nel caso della multinazionale belga che ha aperto a Sant'Atto, producono enormi difficoltà economico-produttive. Una situazione che va assolutamente sanata, per impedire che si comprometta l'espansione industriale ed occupazione di una qualsiasi azienda che, per una volta, non scappa dall'Abruzzo