Il sito dell’ospedale Mazzini. La città è schierata. Con il trascorrere del tempo si consolidano sempre più le posizioni contrarie a coloro che vogliono realizzare un nuovo ospedale in loc.Piano D’Accio.
Voglio ricordare sinteticamente e per slogan quali sono le ragioni che da tre anni il Comitato Pro Mazzini (composto di 28 associazioni) ha portato all’attenzione della città di Teramo contro l’ipotesi di delocalizzazione:
- consumo del suolo e luogo inadatto ambientalmente;
- altissimo costo di realizzazione (€300 mln) e mancanza di fondi pubblici;
- desertificazione della città;
- contrasto con l’indicazione del Pnrr sull’idea di sanità decentrata;
- sito Mazzini, proprietà della Asl, adatto per ampliamento e riqualificazione, per il quale non occorrerebbe alcuna variante urbanistica;
- esistente nosocomio già dotato di costose infrastrutture e che, nel caso di una delocalizzazione, verrebbe quasi sicuramente abbandonato.
A fronte delle tante argomentazioni esposte, sulle quali sono state raccolte intorno alle diecimila firme di cittadini teramani (si ritiene che la stragrande maggioranza sia da questa parte), non è stato argomentato un solo motivo a vantaggio della delocalizzazione a Piano D’Accio.
Inoltre, gli ultimi drammatici avvenimenti sulle esondazioni (Marche) e sulle frane (Ischia) hanno insegnato che la natura si riprende quello che le sottrai; gli ambiti fluviali vanno curati e mantenuti, non possono essere oggetto di aggressioni cementizie. L’ambito del Tordino, come tutti i geologi hanno confermato, va salvaguardato ed osservato perché ad alto rischio esondazione.
Da questa pagina ancora una volta mi permetto di rivolgere come cittadino un appello alle istituzioni governanti, schierate per la soluzione Piano D’Accio. Che le disponibilità finanziarie accantonate (€122 mln) della nuova struttura siano “ridestinate”al Mazzini, come originariamente previsto, sito adatto ambientalmente, il cui intervento di riqualificazione si attesterebbe intorno ad un terzo di quello previsto per Piano D’Accio.
La sanità teramana ha bisogno di essere migliorata nella gestione del quotidiano (liste di attesa, innovazioni tecnologiche, personale sanitario carente, ecc). E’ su questi temi che occorre trovare le risorse ed è in questa prospettiva che le istituzioni, insieme alle forze politiche, sociali ed ai movimenti sicuramente troveranno il modo per salvaguardare i diritti alla salute, garantito dalla Costituzione, sopratutto per la popolazione più in difficoltà.
Vi ringrazio per avermi dato ospitalità
Bucciarelli Domenico