Sempre più alcol nelle feste dei teramani. Fino a diventare troppo. Fino a diventare una chiamata al 118 perché ci si sente male. Sono state numerosissime in questo week end natalizio, le chiamate ricevute dalla centrale operativa del Pronto Soccorso territoriale, da parte di persone che accusavano i sintomi dell’eccesso alcolico. E non si trattava di ragazzate o di esagerazioni adolescenziali, visto che tutte le chiamate arrivate facevano riferimento a persone adulte che avevano bevuto fino a stare male. Un fenomeno che assume sempre di più i contorni di un problema sociale, visto che l’alcol sta diventando una delle nuove emergenze sanitarie. Il fatto poi, che qualcuno fraintenda il senso della festa, approfittando dell’occasione per cercare risposte al proprio disagio dentro un bicchiere, è un problema che diventa anche culturale. Non esistono giustificazioni possibili per chi esagera con l’alcol. Tutti sanno che bere troppo fa male, così come tutti conoscono i rischi del mettersi al volante dopo aver bevuto, eppure ogni fine settimana, nel report dei Carabinieri, non mancano mai le patenti ritirate a persone che guidavano con un tasso alcolico nel sangue superiore ai limiti di legge. Bere è diventato, per alcuni, il senso stesso della festa o dell’uscita per amici: non si beve perché si sta insieme in un locale, ma si sta insieme in un locale solo per bere. Bere è passato da strumento a scopo dell’uscita, quasi che il non bere non la rendesse degna di essere vissuta. Alla vigilia di Natale, a Teramo in moltissimi hanno rinnovato una sorta di “rito” alcolico: quello di passare di bar in bar, dalle 11 del mattino alle 19, bevendo in ogni locale. E anche in questo caso, si tratta di adulti, anche con la possibilità economica di concedersi bottiglie costose, ma sempre finalizzando l'uscita alla "bevuta". E' una delle facce di una realtà che poi, al nei fine settimana, vede stormi di adolescenti o neomaggiorenni aggirarsi alla ricerca delle "tazze", per riempire d'alcol serate senza idee. Le numerose chiamate al 118, per fortuna, non hanno poi prodotto ricoveri. Per fortuna.