Siamo stati insultati e definiti "sciacalli" qualche giorno fa da un amico della vittima, tal Guido Frazzei, solo per aver scritto che tra le ipotesi che gli investigatori stavano valutando, quali origini dell’incidente costato la vita al carrozziere Ernesto Ferrilli, c'era anche quella che stesse partecipando ad una gara tra auto. Ipotesi che questa mattina, come riporta il quotidiano Il Centro, è divenuta un’inchiesta formale della Procura, con tanto di iscrizione nel registro degli indagati del nome di un amico della vittima, che sarebbe stato alla guida di un’altra auto.
Immaginiamo che oggi, senza indugio, il signor Frazzei si recherà sia alla redazione del Centro, sia soprattutto in Procura, per urlare ai colleghi e al sostituto procuratore che si tratta di “pettegolezzi di paese e niente più”.
Senza dimenticare quale tragedia sia alla base di tutto questo, e cioè la morte di un 42enne, questa vicenda pretende una sottolineatura. Perché l’atteggiamento “barbarico” che i social hanno favorito, e che consente a chiunque di arrogarsi il diritto dell’insulto, non è più accettabile. Succede ormai di continuo che il lavoro di chi fa informazione venga mortificato dal commento di un leone da tastiera o, come in questo caso, da chi - pur nulla sapendo - si sente nel diritto di accusarci di sciacallaggio, solo per aver riportato una notizia vera.
Siamo i primi a sperare che non ci sia stata quella gara, che la morte di Ferrilli sia stata solo una tragica fatalità, ma compito del giornalista è riportare i fatti, e tra i fatti c’è questa ipotesi.
Quella gara è una ipotesi sulla quale si sta indagando, del resto pare accertato il fatto che la Yaris si sia ribaltata a causa dell'alta velocità su una strada che la vittima conosceva fin troppo bene.
Scrive il quotidiano abruzzese: «Per ora si tratta solo di una ipotesi. Ma è proprio per trovare elementi di riscontro o di totale esclusione che la Procura si muove con tutti gli strumenti giuridici a disposizione a cominciare dall'avviso di garanzia che mai come in questo caso è un atto dovuto in presenza di accertamenti irripetibili. Perché è un'inchiesta che mira a fare chiarezza sulla eventualità che ci possa essere stata una gara di velocità tra automobilisti all'origine del drammatico incidente stradale avvenuto sabato pomeriggio a Varano, alle porte di Teramo, in cui ha perso la vita il 42enne carrozziere teramano Ernesto Ferrilli. Il pm Silvia Scamurra ha iscritto nel registro degli indagato il nome dell'uomo che era alla guida di un'altra vettura che sabato era sulla strada provinciale 18 nel momento in cui la Toyota Aygo della vittima si è più volte ribaltata. L'ipotesi contestata è quella di omicidio stradale, così come prevede il codice».
ELISABETTA DI CARLO