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Il mistero del teschio scomparso. Potrebbe sembrare quasi il titolo di un film, o di un libro giallo, invece è la denuncia che una famiglia teramana ha presentato ai Carabinieri, dopo la scoperta di un ulteriore oltraggio portato alla memoria dei parenti scomparsi. Ma andiamo per ordine, cominciamo dall’inizio. E’ il 25 novembre del 2022, quando la famiglia di Gabriele Spinozzi, conosciuto funzionario di Equitalia, scopre che tre delle tombe dei parenti sepolti nel piccolo cimitero di Abetemozzo, Comune di Torricella Sicura, sono state devastate. Letteralmente semidistrutte. Una “vandalata” senza senso, frutto certo delle condizioni di abbandono del piccolo camposanto. Oltre ai tre loculi distrutti, altre hanno subito danneggiamenti, come lapidi spezzate, pietre tombali divelte, del resto il cimitero è sempre aperto e non controllato, chiunque può entrare e divertirsi.
Per la famiglia Spinozzi, oltre al danno… la beffa: il Comune di Torricella, che respinge ogni possibile responsabilità, anche sui mancati controlli, intima ai parenti dei defunti violati di effettuare, entro 15 giorni, l’estumulazione dei resti e il ripristino dei loculi alle condizioni precedenti. Tutto a spese loro, ovviamente, e con ditte specializzate ovviamente. 
Ed è qui, che la situazione si complica e che quella che era, fino a quel momento, la storia di un vandalismo verbalizzata su una denuncia per danneggiamento, diventa una nuova denuncia per distruzione di cadavere, visto che si scopre che i resti umani delle tre tombe violate non sono completi. «… l’operatore verifica lo stato dei cadaveri e si procede alla raccolta delle ossa posizionandole nelle apposite cassette di zinco - si legge infatti nel verbale del Centro Servizi “Gli Angeli” - …si fa presente che sui resti di Tittarelli Saverio mancava il cranio, si ricorda inoltre che all’esterno della suddetta cappella era presente un cuscino e una parte dell’imbottitura della cassa con la forma del suddetto cranio…». 
Dunque, non è solo la storia di una vandalata macabra, ma quella del furto dei resti umani di un uomo scomparso alcuni decenni fa. Una situazione che evidenzia, ancor più del danneggiamento, quale sia lo stato di abbandono del cimitero di Abetemozzo, che ospita altre centinaia di sepolture tutte potenzialmente a rischio. Il Comune non può e non deve chiamarsene fuori. Basterebbe anche la semplice sistemazione di un paio di telecamere (operazione neanche costosissima, viste le tecnologie attuali), ma certo lo stato di abbandono attuale è un’offesa non solo alla memoria dei cittadini di ieri, che in quelle tombe riposano, ma anche alla civiltà di quelli di oggi.