Terzo attentato incendiario al vivaio di Piano d'Accio
Questa volta hanno aspettato che i titolari del vivaio di Piano d'Accio, quello lungo la statale 80, proprio davanti alla Citroen, andassero in ferie. Forse sperando di riuscire a ripetere il danno subito dal rogo di inizio estate, quando andò distrutta una grande serra. Se questa notte il terzo attentato incendiario ai danni del vivaio è andato a vuoto si deve al provvidenziale transito, stanotte, di una pattuglia delle Volanti della Polizia di Teramo che, impiegando un estintore, hanno domato il principio d'incendio tentato nei pressi dell'unica piccola serra adesso operativa. Indaga ancora la Polizia sull'ennesimo episodio di cronaca che ha visto per sfortunato protagonista il vivaio: appena quattro notti fa, qualcuno ha riprovato a dare fuoco ad una parte dell'attività commerciale, lanciando dalla strada una bottiglia piena di liquido infiammabile. Come stanotte e come le precedenti volte in cui è stato preso di mira, provvidenziale è stato il tempestivo intervento di Polizia, prima, e Vigili del Fuoco, subito dopo. L'incendio di questa notte è stato velocemente domato. E gli investigatori non escludono che chi abbia agito sia la stessa persone o siano le stesse persone che, evidentemente, hanno tutte le intenzioni di danneggiare più che seriamente l'attività commerciale della famiglia Cascone. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, motivi strettamente personali legati a screzi. Una pista seguita fin dall'indomani del primissimo attentato incendiario: era la notte tra il 19 e il 20 giugno scorso, quando le fiamme provocarono l'esplosione di due bombole del gas nei pressi della grande serra, proprio quella che si affaccia sulla statale 80. All'epoca si parlò di minacce subite dai titolari nei giorni precedenti ma alle quali non si era dato peso almeno in un primissimo momento. Quattro giorni fa un secondo attentato. Questa notte il terzo. Una situazione che, per la proprietà del vivaio, sta diventando un incubo.