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CARCERESINDACATIPREFETTURA

Della disastrosa situazione del carcere di Castrogno denunciata stamane in Prefettura dalle sigle sindacali di categoria arà interessato direttamente il ministro della Giustizia. E' quanto riferiscono i rappresentanti sindacali a conclusione del tavolo avuto con la dottoressa D'Alessio, vicaria del prefetto di Teramo alla quale sono state illustrate, nel dettaglio, tutte le problematiche del carcere teramano. "In particolare abbiamo evidenziato la difficile gestione dei circa 200 detenuti con problemi psichiatrici a fronte di una gravissimo carenza di personale di Polizia Penitenziaria e operatori sanitari" dichiarano i sindacati. Per questo motivo la dottoressa D'Alessio ha garantito il massimo apporto della Prefettura ed ha annunciato che verrà segnalato il tutto non solo alla Asl di Teramo ma anche al ministro della Giustizia, "con l’impegno di riconvorcarci al più presto per fare il punto della situazione". I sindacati hanno citato, oggi, uno studio del D.A.P. che nel 2019 individuava in 291 le unità realmente necessarie al funzionamento della Casa circondariale di Teramo. "I risultati del disinteresse dell’amministrazione penitenziaria sono sotto gli occhi di tutti, ricorso ordinario allo straordinario per garantire una parvenza di funzionalità ed una media 2.5 anni di ferie residue per ogni agente del carcere di Teramo. A Teramo convivono 5 circuiti penitenziari totalmente incompatibili tra loro, ovvero la media sicurezza, la sezione AS3, la sezione femminile, 1 sezione protetti ed 1 sex offenders e, giova ricordarlo, tutte vanno considerate ad assoluto divieto d’incontro tra loro. tutto ciò costringe i Poliziotti a sobbarcarsi di turni di servizio di 9 e di 12 ore continuative in palese violazione con gli accordi contrattuali stipulati e sovente senza poter fruire del riposo recupero dopo aver svolto il doppio turno"

Nero su bianco le richieste fatte dai sindacati SAPPE, OSAPP, UIL PA/PP, USPP, FNS CISL, FP CGIL, che riportiamo integralmente:

- Intervenire urgentemente con provvedimenti anche straordinari per garantire un adeguato numero di Poliziotti Penitenziari in servizio;

- Intraprendere una politica gestionale dell'istituto improntata a rendere sicuro il lavoro della Polizia Penitenziaria, a Teramo ormai le aggressioni sono quotidiane e non è più accettabile lavorare con la certezza che se è fortunato il Poliziotto di turno prenderà "solo" qualche minaccia.

- L'accelerazione del progetto di revisione dei circuiti penitenziari regionali– ad oggi in tutti gli istituti abruzzesi convivono circuiti spesso incompatibili tra loro e che aumentano le difficoltà gestionali dei reclusi –. e Teramo fà da portabandiera per questo problema.

- La riduzione o comunque un'equa distribuzione delle presenze di detenuti psichiatrici.

- Aumentare le ore di presenza di psichiatri per gestire queste infermità ed evitare episodi di auto o eterolesionismo

- Garantire un numero adeguato di specialisti nelle carceri col fine di ridurre il ricorso a visite specialistiche esterne, per questo potrebbe intervenire il Presidente Marsilio per il tramite dell'assessore alla sanità regionale, infatti il Servizio di Medicina Penitenziaria è incardinato nei dipartimenti della ASL.

QUI L'INTERVISTA A PALLINI (SAPPE)

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