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WhatsApp_Image_2023-02-20_at_11.46.02.jpegL'eco di quanto sta accadendo nella ex Sevel di Atessa, con reiterati stop produttivi per mancanza di componentistica e ore di cassa integrazione per  gli operai, non esclude dal rischio di una profonda crisi produttiva la realtà della provincia di Teramo, legata a doppio filo con il settore Automotive del teatino. I segretari provinciali di Fiom Cgil, Natascia Innamorati, e Fim Cisl, Marco Boccanera, lo dicono da mesi e mesi e finalmente un primo risultato l'hanno ottenuto: la riunione svoltasi stamane nell'ufficio del sindaco di Teramo e presidente dell'Anci Abruzzo, Gianguido D'Alberto, alla presenza dei sindaci e rappresentanti delegati dei Comuni in cui ricadono aziende del settore automotive, come Castellato, Roseto e Controguerra. Con loro, il presidente della Provincia Camillo D'Angelo cui i sindacati hanno chiesto l'urgente e indispensabile ripristino dello Sportello per le Relazioni Industriali (ora solo regionale) quale presidio di confronto sulle vertenze industriali in essere nel territorio teramano, e l'Arap con il presidente Giuseppe Savini che (forse ad oggi l'unico) si è adoperato concretamente a livello di infrastrutture a servizio delle aziende che insistono nelle aree artigianili ed industriali come Sant'Atto e Villa Zaccheo. Proprio a Villa Zaccheo, ribattezzata non a casa la "valle del tubo", insistono aziende che lavorano come contoterziste della ex Sevel di Atessa con un totale di occupati che sfiora le 3500 unità. Ma cosa ha prodotto il tavolo di stamane in Comune a Teramo? "Ci siamo lasciati con un impegno diretto delle Istituzioni presenti a farsi portavoce presso i tavoli regionali. Qui c'è bisogno di una strategia industriale e politica insieme per impedire che si ripeta quanto, due lustri fa ormai, condannò inesorabilmente il settore tessile in Val Vibrata", dichiara la segretaria della Fiom, Natascia Innamorati. Con un monito ben chiaro: "Nessuno pensi di poter fare campagna elettorale sulle problematiche che vivono le aziende e gli operai del settore Automotive" dichiara il collega della Fim, Marco Boccanera. Di fatto urge "iniziare a lavorare sui tavoli regionali per riportare al centro il valore dell'industria di questa provincia che, lo ricordiamo a chiare lettere, è la seconda in Abruzzo dietro Chieti. Le aziende che danno lavoro ad oltre 3500 persone lavorano per l'indotto della Sevel, va da sè che bisogna muoversi in maniera concreta per scongiurare qualsiasi conseguenza sul territorio, in termini economici, occupazionali ma anche di tenuta produttiva", aggiungono i due. Il riferimento è ai rumors che, se confermati in settimana, potrebbero iniziare a farci scrivere di importanti aziende pronte a delocalizzare all'estero. E delocalizzazione significa chiusura e addio a centinaia di posti di lavoro. "Ora ci aspettiamo una convocazione da parte di Confindustria", concludono Boccanera e Innamorati. Confidustria che ha istituito, non a caso, la categoria Automotive al proprio interno. 

QUI LE VIDEOINTERVISTE A BOCCANERA E INNAMORATI

natascia