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rigopiano ansa 6Richieste di condanne per 150 anni complessivi per tutti e 26 gli imputati della strage di Rigopiano arrivano dalla pubblica accusa mentre è iniziato il conto alla rovescia verso la sentenza che è attesa per domani al tribunale di Pescara. Dopo sei anni, per i 29 imputati del disastro di Rigopiano e per i familiari delle 29 vittime della valanga di quel mercoledì 18 gennaio di sei anni fa si farà giustizia.

“Mi auguro che non vengano fatti sconti, che non ci sia neanche un giorno di sconto rispetto a quanto richiesto dalla Procura. Mi aspetto che sia una sentenza esemplare, per rendere omaggio a chi non c’è più e anche per tutte le altre tragedie che ci sono state, a partire dal crollo del ponte di Genova. Siamo fiduciosi”. Lo afferma Marco Foresta, che nella tragedia dell’Hotel Rigopiano perse entrambi i genitori, alla vigilia della sentenza prevista per domani. Tobia Foresta, 59 anni, e Bianca Iudicone, 50, si erano concessi un breve soggiorno nel resort, dove poi hanno trovato la morte. All’epoca dei fatti Marco, figlio unico, aveva un locale nel centro di Pescara, che chiuse pochi mesi dopo. Iniziarono così problemi e difficoltà economiche. Nel 2020, però, grazie alle forme di protezione e assistenza previste per legge per gli orfani di Rigopiano, che di fatto sono rientrati nelle cosiddette ‘categorie protette’, è stato assunto in banca.

"Mi aspetto che sia fatta giustizia. In che termini non lo so, ma chi ha sbagliato deve pagare. Dal nostro punto di vista le responsabilità ci sono
state e spero sia così anche per la legge. Potrei dire qualsiasi cosa, ma il processo si fa in aula. Staremo a vedere. In ogni caso siamo fiduciosi". Lo afferma, alla vigilia della sentenza sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano, Giampiero Parete, il cuoco che per primo, quel giorno, lanciò l'allarme. Quando la valanga travolse e distrusse il resort, infatti, Parete - oggi titolare di un ristorante a Silvi - era all'esterno della struttura per prendere alcune medicine in macchina. Capì subito la gravità dell'accaduto e provò a lanciare l'sos. Impossibile telefonare a causa dell'assenza di segnale; riuscì però, attraverso WhatsApp, a contattare il suo datore di lavoro e a far mettere in moto la macchina dei
soccorsi. La storia della famiglia Parete è considerata il miracolo nella tragedia dell'hotel Rigopiano. Il cuoco si trovava lì in vacanza con la moglie Adriana e con i due figli Gianfilippo, all'epoca 8 anni, e Ludovica, 6 anni. I quattro, dopo ore di angoscia, furo